Ucraina, l’offensiva di Zelensky: «Il male non vincerà»

di Francesco Battistini

In un video in bianco e nero, solo, sullo sfondo di un palazzo sventrato dalle bombe, il leader di Kiev accusa i russi di nazismo. E al G7 dice: l’obiettivo è il loro ritiro dall’intero Paese

Quante volte avete detto mai più? Volodymyr Zelensky guarda dritto in camera: «Quest’anno è in un modo diverso che diciamo “mai più!”. Queste parole stavolta suonano in un modo crudele, doloroso. Senza punti esclamativi. Ma con un punto interrogativo. Quest’anno vi chiedete: “Mai più?”. Ebbene, chiedetelo agli ucraini». E non vi fa impressione tutto questo? La regia è accurata, l’operatore tv si muove: «Il 24 febbraio, la parola “mai” è stata cancellata. Le hanno sparato, l’hanno bombardata. Con centinaia di missili alle 4 del mattino, che hanno svegliato l’intera Ucraina. Abbiamo sentito terribili esplosioni. E abbiamo detto: di nuovo!…».

Loro sfilino pure a passo d’oca sulla Piazza Rossa. Lui cammina da solo e in bianco e nero. Loro si mettano sull’attenti al discorso di Putin. Lui sta in piedi, barcollando, fra gli scheletri dei palazzi di Borodyanka. A Mosca applaudano sotto le gigantesche zeta neroarancio, «za pabedu», per la vittoria. A «Ze» basta una t-shirt nera con una scritta bianca, «I’m Ukrainian». Se Vladimir oggi caricherà l’Armata Russa dichiarando guerra al mondo, e dirà di farlo per combattere l’euronazismo come fecero i sovietici col nazismo vero, Volodymyr gli risponde al suo modo solito: caricando in rete un video dalle lugubri tinte stile Schindler’s List , commemorando anche lui il 77esimo anniversario della Grande Guerra Patriottica e dicendo allo Zar che se c’è un nazista, oggi, quello abita al Cremlino. «Durante i due anni d’occupazione, i nazisti uccisero 10 mila civili. In due mesi d’occupazione, la Russia ha ucciso 20 mila persone».

Nazista tu. No, nazista tu. Il presidente è tornato con un altro dei suoi piccoli capolavori di fregolismo e di resistenza web. Un cortometraggio pensato dal fidato regista Sheriy Sheffield, l’orchestratore di tanti video Twitter e Telegram, oggi copywriter dello Zelensky leader come lo fu per vent’anni dello Zelensky attore. Una voluta citazione dei celebri e radiofonici discorsi clandestini di De Gaulle. Nell’unica sfida possibile per questo fatale 9 maggio, se fatale sarà, «Ze» ha scelto il più tetro dei teatri: la Borodyanka alle porte della capitale che i russi cominciarono a martellare subito, il primo giorno d’invasione, donne stuprate e bambini a vivere da topi, il sindaco del villaggio che diceva inorridito «han fatto peggio dei nazisti». Volodymyr passeggia virtualmente fra le macerie, i sottotitoli in inglese: «Borodyanka è una delle molte vittime di questi crimini. Dietro di me, ecco uno dei molti testimoni. Non una struttura militare o una base segreta, no, solo un palazzo di nove piani. Poteva essere una minaccia alla Russia?».

La retorica naturalmente non basta. Ed è per questo che un consigliere di Zelensky, Oleksiy Arestovytch, più prosaico «non conferma e non nega» al New York Times che ci siano corpi speciali dietro i misteriosi incendi degli ultimi giorni a caserme, depositi di munizioni e bacini di carburante russi (ce l’ha insegnato Israele, è il sottotesto, a non rivelare le operazioni coperte…). Il ruolo presidenziale esige che «Ze» riceva il premier canadese Trudeau e il croato Plenkovic — «a Zagabria sappiamo cosa vuol dire essere sotto operazione militare speciale» —, inviti Biden a imitare la moglie e a visitare Kiev e partecipi in videoconferenza al G7, sottolineando che l’obiettivo finale dell’Ucraina è garantire «il pieno ritiro delle forze russe dall’intero territorio nazionale». Una certa reticenza obbliga a sorvolare sul collaborazionismo nazi degli ucraini nella Seconda guerra mondiale. Ma oggi è il 9 maggio, l’anniversario dei veleni, e alle sparate di Putin dalla parata militare si risponde con toni uguali: «In Ucraina è stata organizzata una sanguinosa ricostruzione del nazismo. Una ripetizione fanatica di questo regime: delle stesse idee, azioni, parole, simboli. Una ripetizione dei suoi crimini, perfino con tentativi di superare il “maestro” e toglierlo dal piedistallo del più grande male della storia umana. Quello che sta succedendo segna un nuovo record mondiale di xenofobia, odio, razzismo». Il bianco e nero di Ze alterna le bombe della Seconda guerra mondiale a quelle di oggi. «Il male è tornato. Ma il nostro esercito lo sconfiggerà ora come lo sconfisse allora». Attento Putin: del bunker di Hitler, «restano poche pietre. Rovine. Le rovine di una persona che si credeva grande e invincibile». Se le parole sono pietre, chissà se la fionda di «Ze» riuscirà a farle arrivare sulla Piazza Rossa.

8 maggio 2022 (modifica il 8 maggio 2022 | 23:05)

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, 2022-05-08 22:08:00, In un video in bianco e nero, solo, sullo sfondo di un palazzo sventrato dalle bombe, il leader di Kiev accusa i russi di nazismo. E al G7 dice: l’obiettivo è il loro ritiro dall’intero Paese, Francesco Battistini

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