Ucraina, Lupi: «È sbagliato sostenere il premier soltanto a metà»

di Virginia Piccolillodi Il presidente di Noi con l’Italia: non capisco il metodo di Salvini e al capo dei 5 Stelle ricordo gli impegni che firmò al governo Papa Francesco ha consacrato il popolo russo e ucraino alla Madonna invocando la pace. Maurizio Lupi, cosa ne pensa? «È stato un gesto straordinario e commovente. La pace si costruisce iniziando a non vedere nell’altro un nemico. All’arroganza del potere non si può rispondere con altra arroganza». Il Papa ha anche criticato l’innalzamento di spesa al 2% del Pil per le armi. Lei lo ha votato? «Non bisogna strumentalizzare. L’ho votato ma ricordo a chi è contrario, come Giuseppe Conte, che non ho firmato io quell’impegno». E chi? «Lui, quando era presidente del Consiglio. Accetterei il richiamo del Papa, ma l’Unione Europea resta tale se ha una propria difesa comune e non dipende più dall’aiuto degli altri. Però il primo obiettivo è la tregua. Non rispondere alle armi con le armi». Vladimir Putin per molti nel centrodestra è stato punto di riferimento. Provate imbarazzo? «Allora è stato lodevole. Penso al capolavoro di Berlusconi che a Pratica di Mare lo fece dialogare con gli Usa portando all’ingresso della Russia nel G8. C’è chi ha rincorso Putin e chi la Cina. Ma dobbiamo condannare, senza se e senza ma, l’autocrate che con arroganza aggredisce un popolo». A Salvini molti rinfacciano la maglietta pro Putin. Lei? «Quello che mi scandalizza di più non è chi ha indossato una maglietta, ma chi ha compiuto scelte di politica energetica che ci hanno portato a dipendere dalla Russia». È più facile trovare l’accordo sulle armi che sul tetto al prezzo dell’energia, in Europa? «Sì. Draghi deve fare Draghi. È il suo specifico. Ed è la partita su cui si gioca il futuro dell’Europa. Dopo il Covid dobbiamo trovare l’accordo anche su questo». Voi siete ancora alla ricerca di un accordo nel centrodestra. «C’è ancora grande tensione. Ognuno deve fare la propria parte. Noi pensiamo che la posizione moderata debba tornare ad essere valorizzata». Quindi non va bene Salvini federatore? «Il leader della Lega pensa al suo partito. La coalizione di centrodestra fu fondata da Berlusconi che unì il federalismo di Bossi ad An. Ora non può diventare leader chi prende più voti. Altrimenti è una continua rincorsa. Il centrosinistra puntò su Prodi che non era un leader di partito». Voi? Chi e cosa proponete? «Prima dei nomi servono i valori. Siamo per la giustizia sociale che deriva dal libero mercato». In concreto cosa significa? «Sostenere Draghi nelle sue battaglie. Non stare con un piede dentro e uno fuori come Salvini». Sì, ma nell’immediato? «Aumentare i bonus contro il caro energia raddoppiando il contributo di solidarietà degli extra profitti per darlo alle famiglie che hanno fino a 30.000 euro di Isee. Capire perché l’energia delle fonti rinnovabili costa come quella derivante dai combustibili fossili: il sole non è diminuito con la guerra. C’è qualcosa che non va nei controlli. Cosa fa l’Authority?». © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 marzo 2022 (modifica il 26 marzo 2022 | 21:16) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-03-26 20:18:00, Il presidente di Noi con l’Italia: non capisco il metodo di Salvini e al capo dei 5 Stelle ricordo gli impegni che firmò al governo, Virginia Piccolillo

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