Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Mosca accusa: «Hunter Biden coinvolto in gestione laboratori biologici»

di Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Giusi Fasano, Paolo Foschi

Le notizie di venerdì 25 marzo sulla guerra, minuto per minuto: l’Ue ha annunciato un accordo con gli Usa per garantirsi l’indipendenza dal gas russo. Kiev: «Temiamo 300 morti nel teatro di Mariupol»

• La guerra è al 30esimo giorno. I fronti sono molti: a nord Kiev resiste come Kharkiv (nel nordest) e Chernihiv (nel nord). A sud l’esercito di Mosca ha ottenuto più risultati, ma non ha ancora preso Mariupol, che resiste sotto un assedio tremendo. La Russia perde mezzi e uomini: per la Nato più di 15mila, tra cui molti ufficiali. Il rischio di un golpe al Cremlino.
• Ieri dai vertici straordinari dell’Alleanza Atlantica, dell’Ue e del G7 la conferma del sostegno all’Ucraina con l’invio di nuove armi. «In caso di attacchi chimici risponderemo», ha detto Biden a nome della Nato. Usa e Ue annunciano 1,5 miliardi di euro di aiuti umanitari. Dai leader profonda preoccupazione per la «crisi alimentare globale» provocata dal conflitto.
• Sulla richiesta di Putin di ricevere in rubli il pagamento del gas russo venduto all’Europa, il premier Draghi ha dichiarato che sarebbe «una violazione contrattuale».

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Ore 12.46 – Kiev, creato in parte passaggio Crimea-Donbass
La Russia è riuscita in parte a creare un passaggio terrestre tra la penisola di Crimea, occupata nel 2014, e i territori dell’Ucraina orientale del Donbass. Lo ha scritto nel suo aggiornamento quotidiano online il ministero della Difesa di Kiev.

Ore 12.41 – Mosca accusa: «Cappellano ucciso da razzi ucraini in Russia»
Un cappellano militare russo è stato ucciso da un attacco missilistico ucraino nel sud-ovest della Russia vicino al confine con l’Ucraina. Lo riferisce la Chiesa russa ortodossa. Oleg Artyomov si trovava nel villaggio di Zhuravlyovka nella regione russa di Belgorod quando è finito «sotto un bombardamento da un lanciarazzi ucraino Smerch ed è morto» giovedì, riferisce dipartimento militare del Patriarcato di Mosca sui social. Si tratta del primo decesso in territorio russo causato dal fuoco ucraino reso pubblico da quando è iniziata l’offensiva russa.

Ore 12.34 – Onu: «Abbiamo informazioni su fosse comuni a Mariupol»
Il capo del team Onu per i diritti umani in Ucraina ha dichiarato che gli osservatori stanno ricevendo crescenti informazioni sull’esistenza di fosse comuni nella città assediata dai russi di Mariupol; una di queste sembra contenga 200 cadaveri, come riporta il Guardian. «Abbiamo informazioni crescenti su fosse comuni», ha detto Matilda Bogner ai giornalisti in video collegamento dall’Ucraina, spiegando che alcune delle prove provengono da immagini satellitari.

Ore 12.32 – Viminale: 69.154 profughi arrivati in Italia, 27.311 minori Sono «69.154 le persone giunte finora» dall’Ucraina in Italia, rende noto il Viminale su Twitter. Si tratta, specifica il ministero dell’Interno, di «35.577 donne, 6.266 uomini e 27.311 minori. Rispetto a ieri, l’incremento è di 1.269 ingressi nel territorio nazionale, le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna».

#AccoglienzaUcraina Sono 69.154 le persone giunte finora in Italia: 35.577 donne, 6.266 uomini e 27.311 minori. Rispetto a ieri, l’incremento è di 1.269 ingressi nel territorio nazionale, le destinazioni principali sono #Milano, #Roma, #Napoli e #Bologna.#25marzo pic.twitter.com/LDLEQ8sl1D

— Il Viminale (@Viminale) March 25, 2022

Ore 12.28 – Da Tiffany stop a nuovi diamanti estratti in Russia
Tiffany&Co non comprerà nuovi diamanti estratti in Russia. Lo riporta Bloomberg, citando una dichiarazione della società. La decisione di Tiffany arriva dopo quella di Signet Jewelers, proprietario di Zales e Kay Jewelers.

Ore 12.22 – Kadyrov: «Forze Kiev usano munizioni al fosforo bianco»
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha accusato le forze ucraine di usare munizioni al fosforo bianco e su Telegram ha pubblicato un video che, a suo dire, lo proverebbe. «Secondo gli esperti, vicino a uno degli insediamenti ucraini, le forze armate ucraine hanno utilizzato munizioni con fosforo bianco. A causa dell’elevata tossicità e letalità di questa sostanza, il loro uso è vietato in tutto il mondo», ha scritto Kadyrov, come riporta l’agenzia russa Ria Novosti.

Ore 11.54 – Media: «Soldati russi informati fine guerra entro 9 maggio» Nonostante le notizie sui problemi affrontati dall’esercito di Mosca in Ucraina, i soldati russi sarebbero stati informati dai loro superiori che la guerra dovrebbe finire entro il 9 maggio. Lo riporta Sky News, aggiungendo che le forze armate ucraine ritengono che sia «in corso un costante lavoro di propaganda tra le forze armate della Federazione Russa» che fa riferimento proprio alla data in cui in Russia, ogni anno, si celebra con una parata militare il «Giorno della Vittoria», la campagna sui nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ore 11.49 – Mosca accusa il figlio di Biden per laboratori biologici ucraini La Russia afferma che il figlio del presidente Joe Biden, Hunter, potrebbe essere coinvolto nella gestione di laboratori per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina. Rispondendo alla domanda di un giornalista nel briefing quotidiano, Peskov ha detto: «Naturalmente chiederemo delle spiegazioni (sul possibile coinvolgimento). E non solo noi. Come sapete la Cina ha già chiesto chiarimenti». Hunter Biden è nella lista delle personalità Usa prese di mira dalle contro-sanzioni russe. Nel corso di una conferenza stampa Igor Kirillov, capo della Forza di protezione chimica e biologica, avrebbe mostrato dei documenti, ucraini e americani, che sarebbero stati trovati durante le operazioni belliche in Ucraina.

Ore 11.47 – Finlandia sospende treno Helsinki-San Pietroburgo
Il servizio ferroviario finlandese VR sospende, a partire dal 28 marzo e fino a nuovo ordine, il collegamento tra Helsinki a San Pietroburgo. Lo annuncia la compagnia.

Ore 11.45 – Governatore regione Kharkiv: «Attaccato l’aeroporto»
Secondo il governatore dell’Oblast di Kharkiv, Oleh Synyehubov, «in serata, il nemico ha fatto fuoco due volte l’aeroporto di Kharkiv utilizzando il lanciarazzi multiplo Mlrs», scrive sul suo canale Telegram.

Ore 11.31 – «India e Cina vogliono tregua immediata»: così il ministro degli Esteri indiano dopo i colloqui con Wang
India e Cina vogliono un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Lo afferma il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, che dopo colloqui con il suo omologo cinese Wang Yi, fa sapere che i due concordano sull’importanza di un cessate il fuoco immediato in Ucraina, riferisce Sky News.

Ore 11.22 – Cremlino: Gazprom sta lavorando sui pagamenti in rubli Putin ha dato disposizioni al gigante russo dell’energia Gazprom di accettare i pagamenti per le sue esportazioni di gas naturale in rubli e deve capire come questo possa essere effettuato nei prossimi quattro giorni. Così ancora il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Nei prossimi giorni Gazprom determinerà gli aspetti tecnici e logistici del pagamento del gas in rubli. Il più grande produttore russo di gas naturale liquefatto, Novatek, non ha, invece, ricevuto queste istruzioni.

Ore 11.19 – Russia riprende i voli verso Israele, Egitto e Turchia
La Russia riprenderà il 7 aprile i collegamenti aerei con Israele, Egitto e Turchia. Ne dà notizia l’agenzia Interfax, precisando che i voli saranno gestiti dalla compagnia Rossija, controllata da Aeroflot. Tutti i voli di compagnie statali russe, esclusi quelli per la Bielorussia, erano stati interrotti dopo l’invasione russa dell’Ucraina e l’imposizione di sanzioni a Mosca da parte dei Paesi occidentali. In marzo erano ripresi verso Kirghizistan, Armenia e Azerbaigian.

Ore 11.17 – Cremlino: rottura relazioni G20 «non è un danno mortale». E Mosca nega l’uso di bombe al fosforo
La rottura delle relazioni con il G20 non è un «danno mortale» per la Russia. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Mosca ha smentito qualsiasi violazione delle convenzioni internazionali sull’impiego delle armi in Ucraina, negando di avere utilizzato bombe al fosforo. «La Russia non ha mai violato alcuna convenzione internazionale», ha aggiunto Peskov, sottolineando come Biden voglia «distogliere l’attenzione» dal programma chimico e biologico degli Usa in Ucraina.

Ore 11.14 – Erdogan parlerà con Zelensky dopo vertice Nato
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avrà oggi un colloquio con il presidente ucraino Volodymr Zelensky. Lo ha detto lo stesso Erdogan di ritorno in Turchia dopo aver partecipato al vertice straordinario della Nato. L’obiettivo del colloquio con Zelensky, così come quello dei prossimi giorni con Putin, è quello di «negoziare e valutare l’esito dei colloqui alla Nato», ha detto Erdogan.

Ore 11.08 – Lavrov: «Da Occidente guerra ibrida totale a Russia»
«L’Occidente ha dichiarato guerra ibrida totale alla Russia». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.

Ore 11.06 – Von der Leyen: «Guerra fallimento strategico per Putin»
«Siamo determinati ad opporci alla brutale guerra della Russia» contro l’Ucraina. «Questo conflitto sarà un fallimento strategico per Putin». Lo prevede la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a fianco del presidente Usa Joe Biden a Bruxelles. «Il nostro lavoro sulle sanzioni dimostra che, quando agiamo insieme, siamo più forti e possiamo fare la differenza».

Ore 10.50 – Erdogan: «Non cambia posizione sugli S-400 russi, l’accordo è concluso». E annuncia: «Vedrò Putin nei prossimi giorni»
La guerra in Ucraina «non cambia la posizione della Turchia rispetto all’acquisto degli S-400», il sistema di difesa missilistico russo. «Per noi l’accordo è concluso», ha detto il presidente turco Erdogan ai giornalisti sul volo di ritorno da Bruxelles, dove ha partecipato al vertice Nato. «Sono di nostra proprietà e riguardano la nostra difesa», ha precisato. Intanto proseguono anche i colloqui con gli Usa per l’acquisto di F-16. Erdogan ha annunciato che incontrerà «Putin nel fine settimana o all’inizio della prossima».

Ore 10.47 – Orban dice no a Zelensky: sia su energia che su armi
Il premier ungherese, Viktor Orban, ha respinto entrambe le richieste che il presidente Zelensky aveva avanzato all’Ungheria: l’estensione delle sanzioni al settore energetico, con il conseguente blocco di acquisto di gas e petrolio russi, e la fornitura di armi a Kiev. «L’Ungheria vuole rimanere fuori da questa guerra, quindi non consentirà il trasferimento di armi all’Ucraina», ha affermato il premier, secondo quanto riferito dal suo portavoce, Zoltan Kovacs, che definisce le richieste di Zelensky «contrarie agli interessi dell’Ungheria».

Ore 10.30 – Chernihiv «circondata» dalle forze russe
La città di Chernihiv, a circa 150 km a nord di Kiev, è attualmente «circondata» dalle forze russe: lo ha detto oggi alla tv nazionale il governatore regionale Viacheslav Chaus, secondo quanto riporta il Guardian. La città, ha aggiunto Chaus, è sotto il fuoco dell’artiglieria e dei caccia russi.

Ore 10.08 – Sindaco Mariupol: si temono 300 morti nel teatro
Si temono circa 300 morti nell’attacco russo al teatro di Mariupol del 16 marzo scorso. Lo fa sapere il sindaco cittadino citando dei testimoni. «Volevamo credere che tutti si fossero salvati. Ma le testimonianze di coloro che erano all’interno dell’edificio durante questo attacco terroristico dicono il contrario», si legge in una nota del consiglio comunale della città. Non è chiaro se i soccorritori abbiano finito di scavare o come i testimoni oculari siano arrivati al bilancio delle vittime. Secondo l’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, «a Mariupol sono stati bombardati solo obiettivi militari». Qui la lettera del generale ucraino Abroskin ai russi: «Mi offro in cambio dei bimbi rimasti a Mariupol».

Ore 10.04 – Kiev: «Bombardato Policlinico a Kharkiv, 4 morti»
L’esercito russo — riferisce Ukrinform — ha bombardato un Policlinico a Kharkiv, nel distretto di Osnovyansky: nell’attacco sono morte 4 persone. All’interno della struttura «si trova un centro di aiuti umanitari, mentre non vi sono strutture militari nelle vicinanze». Oleg Synegubov, il governatore della regione di Kharkiv, ha denunciato su Telegram «un altro crimine di guerra commesso dai russi. Il nemico vuole creare il panico e impedire la distribuzione degli aiuti umanitari».

Ore 10 – La Cina: «Dalla Nato benzina sul fuoco»
La Cina respinge le accuse della Nato rivolte a Pechino sull’impegno ad amplificare «le false narrazioni» della Russia sulla guerra contro l’Ucraina.

«A proposito delle accuse come la Cina che amplifica false narrazioni, sono fatte da coloro che gettano benzina sul fuoco per alimentare problemi: le bugie rimarranno sempre bugie e ciò che è falso non può diventare realtà», ha commentato un portavoce della rappresentanza permanente cinese presso l’Ue, in merito alla riunione straordinaria del Patto Atlantico.

Ore 9.50 – L’accordo tra Ue e Usa sul gas
Stati Uniti e Unione europea hanno annunciato un accordo per aumentare le forniture di gas dagli Usa all’Ue, per ridurre la dipendenza dell’Europa dalle fonti russe. L’annuncio è stato dato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dalla Casa Bianca. «L’impegno degli Usa a fornire all’Ue altri 15 miliardi di metri cubi di GNL quest’anno è un grande passo: sostituirà la fornitura di GNL che attualmente riceviamo dalla Russia. E guardando al futuro, l’Europa lavorerà per assicurare una domanda stabile di ulteriore GNL statunitense almeno fino al 2030. Puntiamo a circa 50 miliardi di metri cubi all’anno», ha detto.

Ore 9.45 – L’ambasciatore russo in Italia: «Preoccupato dalle armi italiane in Ucraina. Avevamo costruito ponti, ora è tutto rivoltato»
«Prima finisce meglio è: sono in corso trattative con l’Ucraina e speriamo in esiti positivi». A parlare è l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, S.E. Sergey Razov. «La cosa che ci preoccupa è che gli armamenti italiani saranno usati per uccidere cittadini russi. E voglio ricordare che la decisione è stata presa quando è iniziata la prima tappa delle trattative: i fucili vengono distribuiti non solo tra i militari, ma anche tra i cittadini e non si capisce come e quando saranno usati», ha aggiunto Razov.

«Lavoro in Italia da 8 anni e ho lavorato con Renzi, Conte, Letta e adesso Draghi. Abbiamo fatto di tutto per costruire ponti, rafforzare i rapporti in economica, cultura e altri campi. Con rammarico adesso tutto è stato rivoltato», ha aggiunto.

Ore 9.40 – Le evacuazioni dei civili da Mariupol
Reuters riporta alcuni dettagli sulle operazioni per far evacuare i civili da Mariupol . L’Ucraina spera che alcuni civili possano partire oggi con auto private, ha detto la vicepremier Iryna Vereshchuk. Chi sarà in grado di lasciare la città troverà autobus nella vicina città di Berdiansk: i mezzi porteranno i civili in fuga a Zaporizhzha. «Faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché gli autobus pieni di residenti di Mariupol raggiungano Zaporizhzha oggi», ha chiarito. I civili intrappolati lì si sono rifugiati negli scantinati con poco cibo, elettricità o acqua corrente.

Ore 9.30 – Voli in Europa sempre più a rischio
(Leonard Berberi) Droni militari non solo non rilevati, ma pure in sorvolo sulle rotte degli aerei civili, interferenze satellitari, disturbi (intenzionali o incidentali) ai sistemi di navigazione di bordo. Se la guerra in Ucraina ha portato alla chiusura dello spazio aereo sopra quel territorio e a quasi tutta la Moldavia, quello che accade nelle zone contigue — dove ogni giorno si muovono centinaia di velivoli e migliaia di passeggeri — mostra che i cieli europei sono diventati un po’ più rischiosi. Tanto da spingere Easa (l’agenzia europea per la sicurezza aerea) e Ifalpa (la federazione internazionale dei piloti) a pubblicare alcuni avvisi di sicurezza. Qui si spiega cosa sta succedendo e cosa viene consigliato da Easa.

Ore 9.20 – Orban a Zelensky: sanzioni a energia inaccettabili
La richiesta avanzata da alcuni Paesi e dallo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di estendere le sanzioni contro la Russia all’energia «è inaccettabile, contraria agli interessi del popolo ungherese». Si è espresso così Viktor Orban, in un video su twitter, a margine del Consiglio europeo. «L’85% del gas e più del 60% del petrolio in Ungheria provengono dalla Russia» ha detto, sottolineando come l’imposizione di sanzioni nel comparto energetico si tradurrebbe in un rallentamento dell’economia ungherese. In questo modo «saremmo noi a pagare il prezzo della guerra», ha precisato il premier, aggiungendo che l’Ungheria non è stata il solo Paese a sostenere questa posizione. Nel suo intervento in videoconferenza al vertice Ue, Zelensky aveva criticato Orban per la sua posizione rispetto a Mosca.

Ore 9.10 – «Colpito maggior deposito di carburante dell’esercito di Kiev»
Il ministero della Difesa russo ha comunicato di aver colpito e distrutto il maggior deposito di carburante rimasto a disposizione dell’esercito ucraino. La notizia è riportata dall’agenzia Interfax. Il tema dei rifornimenti — di qualunque genere: militare, ma drammaticamente non solo — diventa sempre più decisivo, mentre la guerra entra nel secondo mese.

Ore 9 – Lo stupro come strumento di guerra
Le forze russe usano lo stupro come uno «strumento di guerra», secondo quanto affermato dal procuratore ucraino, Iryna Venediktova, accusando i soldati di Mosca di avere violentato una donna in un’abitazione vicino a Kiev.

I soldati, ha detto Venediktova, hanno fatto irruzione nella casa a Brovary, alla periferia orientale della capitale, dove hanno ucciso il marito della donna e poi hanno aggredito sessualmente sua moglie davanti agli occhi del figlio.

Del caso si era occupato, sul «Corriere», Lorenzo Cremonesi.

Ore 8.50 – La Russia accetterebbe i bitcoin per l’acquisto del gas
La Russia potrebbe accettare i Bitcoin da alcuni Paesi come pagamento per le forniture di petrolio e gas: a scriverlo è la Bbc, che cita il capo della commissione per l’energia della Duma, Pavel Zavalny.

Zavalny ha inoltre affermato che Paesi «amici» possono anche essere autorizzati a pagare nelle loro valute locali ed ha menzionato la Cina e la Turchia tra i Paesi «non coinvolti nella pressione delle sanzioni».

Come è noto, Mosca vuole che i Paesi «ostili» comprino il gas e il petrolio in rubli, una decisione volta a rafforzare la valuta russa, che dall’inizio dell’anno ha già perso oltre il 20% di suo valore. La decisione di forzare il pagamento in rubli — come ha spiegato ieri il premier italiano, Mario Draghi — è una violazione contrattuale.

Ore 8.50 – La «Borsa Potiomkin» di Mosca apre in calo
La Borsa di Mosca ha aperto in calo il secondo giorno di contrattazioni dopo il riavvio del listino: l’indice Moex, denominato in rubli, scende dell’1,4% a 2.542 punti, mentre l’Rts, denominato in dollari, perde il 2,4% a 832,1 punti.

Gli scambi erano stati bloccati il 25 febbraio, il giorno dopo l’invasione dell’Ucraina.

Al momento soltanto 33 titoli sono stati riammessi alle contrattazioni, con varie restrizioni per gli investitori stranieri e il divieto di vendite allo scoperto.

Ieri gli Stati Uniti hanno definito «una farsa» la riapertura delle contrattazioni: «Quello che stiamo vedendo è un farsa: l’apertura di una Borsa Potiomkin», ha detto la Casa Bianca. Il riferimento è ai falsi villaggi di cartapesta che, secondo la leggenda, l’omonimo principe fece costruire per impressionare l’imperatrice, e sua amante, Caterina II. Secondo gli Usa Mosca ha pompato risorse statali per sostenere le azioni delle società che stanno operando in Borsa.

Ore 8.34 – La resistenza ucraina «sta riconquistando le città a est di Kiev»
Le forze ucraine hanno riconquistato città e postazioni difensive in un’area «fino a 35 chilometri a est di Kiev»: a scriverlo, nel suo consueto aggiornamento dell’intelligence, è il ministero della Difesa britannico.

Le forze ucraine, secondo l’intelligence militare di Londra, «con probabilità continueranno a tentare di spingere indietro le forze russe lungo l’asse nord-occidentale che va da Kiev verso l’aeroporto di Hostomel».

Nel sud del Paese, invece, le forze russe «stanno ancora tentando di circondare Mykolaiv con l’obiettivo di dirigersi a ovest verso Odessa, mentre i loro progressi vengono rallentati da problemi logistici e dalla resistenza ucraina».

Ore 8.10 – Qual è la situazione sul campo, in Ucraina?
(Gianluca Mercuri) «È sempre più guerra di cielo, di terra e di mare quella combattuta tra Russia e Ucraina», racconta Lorenzo Cremonesi da Kiev.

Con questi sviluppi:
La sfida per il cielo: Resta aperta, con i russi «ancora incapaci di imporre il monopolio della loro aviazione sullo spazio aereo nemico». È l’elemento che dà più speranza alla resistenza ucraina.
La nave russa distrutta: «La novità è l’imporsi della dimensione marittima del conflitto con un clamoroso successo ucraino». La nave d’assalto anfibia Orsk, che doveva garantire ai russi lo sbarco vicino a Odessa e la sua presa, è stata distrutta nel porto occupato di Berdyansk, sul Mar d’Azov. «Pare potesse imbarcare almeno 20 tank, 45 cingolati e almeno 400 uomini dei corpi scelti».
La battaglia di terra: quella resta «piuttosto confusa, pur se con il permanere delle evidenti difficoltà russe già notate nelle ultime due settimane. Ieri i comandi ucraini a Kiev parlavano di “congelamento del fronte”, ma due giorni fa lo stesso Zelensky annunciava che le sue colonne erano partite “al contrattacco”». I combattimenti attorno a Kiev «continuano feroci», soprattutto a ovest.
Le accuse sui deportati: secondo gli ucraini, i russi avrebbero deportato oltre 400 mila civili, tra cui 84 mila bambini, per usarli come «ostaggi». Secondo i russi, si tratta di abitanti delle aree separatiste del Donbass (Donetsk e Lugansk) che si sono spostati volontariamente.

Ore 8.00 – «Putin può attaccare la Polonia. Cosa faremo?»
(Paolo Valentino) Chiediamo a che punto è il dramma ucraino a Tom Friedman, editorialista del New York Times e più volte premio Pulitzer, che ha raccontato e analizzato tutte le più gravi crisi internazionali degli ultimi 30 anni. «Il piano A di Putin è catastroficamente fallito, come l’idea che l’Ucraina sarebbe implosa, la sua leadership “nazista” decapitata in pochi giorni e l’intero Paese caduto in braccio alla Russia. Così si è gettato nel piano B: devastare il Paese bombardando i centri abitati con lo scopo di provocare il più grande esodo di rifugiati in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Putin pensa che se non può piegare militarmente tutta l’Ucraina e imporre le sue condizioni, 10 milioni di profughi, con tutto quello che significano in termini sociali ed economici, convinceranno Polonia, Germania, Italia e le altre nazioni della Nato a far pressioni su Zelensky per accettare le condizioni di una resa». (L’intervista a Tom Friedman — colma di spunti — è qui).

Ore 7.30 – La rivoluzione della Nato
(Gianluca Mercuri) Ieri Nato, Unione europea e G7 hanno tenuto a Bruxelles tre vertici alla presenza del presidente americano Joe Biden, mentre l’Assemblea generale dell’Onu votava la richiesta di «immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia», con la significativa astensione della Cina.
Ecco le decisioni prese nella capitale belga per rafforzare la strategia anti-Putn.

Più armi a Kiev Il presidente ucraino Zelensky, collegato in videoconferenza, ha chiesto «almeno l’1%» dei 20 mila carri armati della Nato, «ma sarebbero armi offensive e se la Nato le fornisse potrebbe provocare una escalation con la Russia», nota Antonio Polito. Riceverà invece un altro massiccio flusso di missili anti-carri e anti-aerei, droni e (forse) di batterie anti-navali.
L’avvertimento sulle armi chimiche: «Se Mosca le userà, risponderemo. La Nato risponderà», ha detto Biden.
L’accordo sul gas: Biden e la presidente della Commissione Ue Von der Leyen annunceranno oggi l’intesa per fornire più gas naturale liquefatto all’Unione, in modo da ridurre la sua dipendenza da Mosca, scrive Francesca Basso: «Si tratterebbe di 15 miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi per il 2022». L’Ue conta di affrancarsi dalla Russia entro il 2027, anche con stoccaggi e acquisti comuni e una rete più connessa (spiegano tutto — anche sul rischio razionamento — Basso e Stefano Agnoli).
Niente sanzioni su gas e petrolio: l’opposizione (soprattutto tedesca) resta ferma e diffusa. «Si rischia la recessione in Europa», ha chiarito il cancelliere Scholz. Visto che gli idrocarburi rappresentano il 30% dell’interscambio euro-russo, si insisterà sul restante 70%. Gli Usa intanto hanno deciso di colpire altre 48 aziende di Stato, 328 parlamentari e altre decine di oligarchi.

Qui Giuseppe Sarcina racconta la svolta, epocale, della Nato.

Ore 7.15 – I protagonisti del massacro di Mariupol
(Andrea Nicastro) La battaglia per Mariupol è barbara. Si combatte tra morti insepolti, palazzi ridotti a teschi e civili che muoiono di fame, sete, freddo e paura. Ce ne sarebbero ancora centomila tra le macerie della città, in cerca di cibo e riparo tra bombe che esplodono senza pausa. Putin vuole quelle macerie a ogni costo . E per prenderla, ha messo in campo due dei suoi uomini più feroci: Ramzan Kadyrov, con le sue truppe cecene, e Mikhail Mizintsev, il «macellaio». Andrea Nicastro li racconta in questo articolo.

Ore 7 – L’ex presidente Medvedev: le sanzioni dell’Occidente consolideranno la Russia
Con le sue restrizioni, l’Occidente sta cercando di mettere i russi contro le autorità, ma al contrario le sanzioni consolideranno solo la società russa e non causeranno malcontento popolare; e questo è il punto debole delle «stupide sanzioni» imposte a Mosca, ha detto l’ex presidente russo Dmitry Medvedev a Ria Novosti.

Ore 6.50 – Kiev accusa: 400 mila civili ucraini deportati in Russia come ostaggi
L’Ucraina accusa Mosca di aver deportato con la forza centinaia di migliaia di civili in Russia dalle città ucraine devastate. Funzionari ucraini affermano che Mosca voglia usarli come «ostaggi» per fare pressione su Kiev affinché si arrenda. Fonti ucraine parlano di 402.000 persone (di cui 84.000 bambini) già deportate. Mosca risponde che le persone stanno evacuando di loro spontanea volontà.


Ore 6.46 – Pechino: nessun parallelismo fra Taiwan e l’Ucraina, Taiwan è una questione interna della Cina
L’Esercito popolare di liberazione (l’esercito cinese) è «pronto a contrastare qualsiasi provocazione che destabilizzi lo Stretto di Taiwan e minacci gli interessi cinesi»: lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa cinese, Wu Qian, rilanciato dall’agenzia Xinhua. Wu ne ha parlato in risposta ai tentativi di tracciare parallelismi «tra la questione ucraina e la questione di Taiwan»; e le sue dichiarazioni – ha aggiunto l’agenzia – sono anche una «risposta» alla «speculazione» di «alcuni politici statunitensi» sulla «minaccia militare» rappresentata dalla Cina. Wu ha respinto qualsiasi confronto tra Ucraina e Taiwan: «Taiwan non è l’Ucraina. La questione di Taiwan è un affare interno della Cina che non tollera alcuna interferenza straniera».

Ore 6.36 – Il Giappone congelerà i beni di altri 25 cittadini russi
Tokyo vieterà anche le esportazioni verso 81 organizzazioni russe. E’ quanto dichiarato oggi dal ministero delle Finanze del Paese asiatico in un comunicato stampa portando a 101 il numero totale di soggetti russi presi di mira dal congelamento di beni in Giappone. Tra i bersagli delle nuove sanzioni si sono Igor Shuvalov, ex vice primo ministro russo e presidente della grande banca statale Vnesheconombank, e cinque parenti dell’oligarca Sergey Chemezov. Anche l’esportazione di beni di lusso sarà vietata, ha affermato il governo nipponico.

Ore 6.25 – Biden: la Nato non è mai stata così unita
«La Nato non è mai stata così unita come lo è oggi. Putin sta ottenendo esattamente l’opposto di quello che intendeva avere come conseguenza dell’andare in Ucraina». Così in un tweet il presidente Usa, Joe Biden.

NATO has never been more united than it is today.

Putin is getting exactly the opposite of what he intended to have as a consequence of going into Ukraine.

— Joe Biden (@JoeBiden) March 25, 2022

Ore 4.54 – Allarme dell’Onu: civili ucraini arrestati illegalmente nelle aree sotto controllo russo
Cittadini ucraini vengono detenuti arbitrariamente e sottoposti a sparizioni forzate nelle aree controllate dalla Russia: è quanto dichiarato dall’Onu alla Bbc. Almeno 36 casi di detenzioni di civili sono stati verificati dalle Nazioni Unite. Alle famiglie dei detenuti viene spesso negata qualsiasi informazione sul loro destino, afferma l’Onu. Tra i casi riportati c’è quello di Viktoriia Roshchyna, una giornalista che stava lavorando nelle aree occupate nell’est del Paese quando è stata rapita da uomini non identificati il 15 marzo e rilasciata sei giorni dopo.

Ore 4.45 – Intelligence ucraina, truppe russe non sono riuscite ad accerchiare Kiev
I tentativi della Russia di accerchiare la città di Kiev e di bloccare quella di Chernihiv non hanno avuto successo, secondo l’ultimo rapporto d’intelligence pubblicato dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Così come gli sforzi russi di conquistare Popasna, Rubizhne e Mariupol. La Russia «cercherà di riprendere le operazioni offensive in direzione delle città di Brovary e Boryspil per bloccare Kiev da est», secondo il rapporto. Le truppe russe stanno anche bloccando le città di Sumy e Kharkiv e colpendo le infrastrutture civili, affermano gli ufficiali ucraini. Il ritiro di alcune unità russe è dovuto alla «perdita di oltre il 50% del personale», affermano le forze armate di Kiev aggiungendo che la Russia continua a reintegrare le perdite addestrando e ricollocando le unità di riserva. I militari ucraini hanno confermato i rapporti secondo cui la grande nave da sbarco Saratov è stata distrutta durante l’attacco al porto occupato di Berdyansk, aggiungendo che anche le navi Caesar Kunikov e Novocherkassk sono state danneggiate.

Ore 4.30 – Intelligence Usa, missili russi di precisione sbagliano bersaglio fino al 60% delle volte
Gli Stati Uniti ritengono che, nella guerra in Ucraina, i missili russi ad alta precisione abbiano spesso fallito gli obiettivi, un tasso di fallimento arrivato fino al 60% per alcuni missili. Lo hanno riferito alla Reuters tre fonti statunitensi e questo potrebbe spiegare – aggiunge l’agenzia – «perché la Russia non abbia raggiunto, in un mese di invasione, quelli che vengono considerati obiettivi di base, ovvero la neutralizzazione della forza aerea ucraina». Le fonti non hanno fornito prove per corroborare la valutazione né azzardato la causa di un tasso di errore così elevato. La Reuters ha interpellato il ministero della Difesa russo che non ha risposto. Citando dati intelligence, le fonti hanno spiegato che il tasso di errore varia di giorno in giorno e dipende dal tipo di missile lanciato, ma che può superare il 50%; per due fonti interpellate, il tasso di errore arriva addirittura al 60%.

Ore 3.20 – Mosca apre indagine su laboratori biologici segreti di Kiev
Il Comitato investigativo russo ha aperto un’indagine ufficiale sulla creazione di laboratori biologici segreti in Ucraina con il sostegno degli Stati Uniti per lo sviluppo di armi biologiche di sterminio di massa. Lo ha affermato Alexander Bastrykin, presidente del Comitato, in un’intervista all’agenzia Tass. «Abbiamo richiesto i documenti disponibili al ministero della Difesa russo e stiamo accertando le circostanze di ciò che è accaduto nell’ambito del procedimento penale da noi aperto ai sensi dell’articolo sullo sviluppo e la produzione di armi biologiche per vittime di massa», ha affermato Bastrykin. L’Occidente nega la loro presenza, ha osservato. «Tuttavia, ricordiamo le dichiarazioni dei rappresentanti degli Stati Uniti che hanno affermato il contrario quando si parla della presenza di strutture biologiche in Ucraina. È difficile immaginare cosa potrebbe accadere se questi siti continuassero le loro operazioni», ha aggiunto Bastrykin.

Ore 3.00 – Vertice Ue, nasce un fondo per la ricostruzione dell’Ucraina «Tenendo presente la distruzione e le enormi perdite subite dall’Ucraina a causa dell’aggressione militare russa, l’Unione europea si impegna a fornire sostegno al governo ucraino per le sue necessità immediate e, una volta cessato l’assalto russo, per la ricostruzione di un’Ucraina democratica. A tal fine, il Consiglio europeo conviene di sviluppare un fondo fiduciario di solidarietà per l’Ucraina e invita i suoi partner internazionali a partecipare, e chiede che i preparativi inizino senza indugio. Invita la Commissione a continuare a fornire assistenza tecnica per aiutare l’Ucraina ad attuare le riforme necessarie». Lo si legge nelle conclusioni del Consiglio Ue.

Ore 2.25 – Ue: fermare ogni tentativo di aggirare le sanzioni alla Russia
Il Consiglio europeo invita tutti i Paesi «ad allinearsi alle sanzioni» contro la Russia. «Eventuali tentativi di aggiramento delle sanzioni o di aiutare la Russia con altri mezzi devono essere fermati». È quanto si legge nella dichiarazione conclusiva del vertice.

Ore 2.10 – Biden incontrerà le truppe Usa in Polonia
Joe Biden incontrerà alle 16 a Rzeszow, in Polonia a circa 100 chilometri dal confine con l’Ucraina, le truppe Usa stanziate «a difesa del fianco orientale della Nato». Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sul programma della giornata del presidente americano. In serata Biden partirà alla volta di Varsavia, dove domani avrà un colloquio con il presidente polacco Andrzej Duda che lo accoglierà anche al suo arrivo a Rzeszow.

Ore 2.00 – Zelensky al Consiglio Ue: intere città ucraine ridotte in cenere
«La Russia ha già distrutto più di 230 scuole e 155 asili. Ha ucciso 128 bambini. Spara missili contro le università. Brucia i quartieri residenziali con l’artiglieria a razzo. Intere città, villaggi ora sono solo cenere. Non resta niente». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky nel suo intervento al Consiglio europeo.

Ore 1.53 – Pentagono: la Russia sta esaurendo le munizioni di precisione
Lo ha detto alla Reuters Colin Kahl, sottosegretario alla Difesa per gli affari politici, «numero 3» del Pentagono.

Ore 1.40 -Terminati i lavori della prima giornata del Consiglio Europeo
I lavori della prima giornata del Consiglio Europeo sono terminati poco fa, a Bruxelles. La conferenza stampa prevista per questa notte si terrà nella giornata di venerdì, informa il portavoce Barend Leyts.

Ore 1.37 – Intelligence Gb: Kiev punta a colpire le risorse logistiche delle truppe russe
Le forze ucraine hanno lanciato attacchi «contro obiettivi di alto valore» strategico nelle aree occupate dai russi (il riferimento è alla nave da sbarco e ai depositi di munizioni distrutti a Berdyansk) ed «è probabile che gli ucraini continueranno a prendere di mira le risorse logistiche» dei russi: è questa l’analisi condotta dall’intelligence Gb sulla guerra in Ucraina ed espressa nell’ultimo aggiornamento sulla situazione. Secondo Londra, la strategia ucraina «costringerà l’esercito russo a dare la priorità alla difesa della propria catena di approvvigionamento», questo «ridurrà la capacità della Russia di condurre operazioni offensive» e farà «diminuire il morale» dell’invasore.

Ore 1.33 – Disperato Sos da Mariupol: gli abitanti cominciano a morire di fame
Disperato appello dalla municipalità di Mariupol: aiutateci, i civili che non sono riusciti a fuggire dalla città stanno cominciando a morire di fame. La notizia è riportata dal sito Internet The Kyiv Independent.

Ore 1.31 – Il Pentagono: la Russia uscirà dalla guerra più debole
La nuova strategia del Pentagono considererà la Russia come una «minaccia acuta», ma che non può rappresentare una sfida sistemica a lungo termine per gli Stati Uniti: lo ha detto alla Reuters una fonte del Pentagono, secondo la quale inoltre la Russia uscirà dal conflitto ucraino più debole tanto da un punto di vista militare che politico.

Ore 1.21 – L’Ucraina chiede agli Usa mille missili al giorno
L’Ucraina ha chiesto agli Stati Uniti 500 missili antiaerei Stinger di fabbricazione americana e 500 missili anticarro Javelin al giorno. È quanto emerge da un documento visionato dalla Cnn che descrive in dettaglio gli elementi richiesti da Kiev. Al 7 marzo, a meno di due settimane dall’invasione russa dell’Ucraina, gli Stati Uniti e altri membri della Nato avevano inviato in Ucraina circa 17.000 missili anticarro e 2mila missili antiaerei. Da allora, i paesi della Nato, compresi gli Stati Uniti, hanno mantenuto il flusso di armi e attrezzature, anche se la Russia ha minacciato di prendere di mira le spedizioni.

Ore 1.18 – La Borsa di Tokyo apre in rialzo
In apertura il listino di riferimento Nikkei avanza dello 0,63%, a quota 28.287,22, con un guadagno di 176 punti. Sul fronte valutario lo yen torna a indebolirsi sul dollaro a 122,30, e a un valore di 134,60 sull’euro.

Ore 1.09 – Londra invierà altri 6 mila missili all’Ucraina
Il primo ministro britannico Boris Johnson annuncerà oggi che il Regno Unito fornirà all’Ucraina altri 6.000 missili, secondo quanto anticipa la Bbc. In occasione degli incontri dei leader della Nato e del G7 a Bruxelles, Johnson – aggiunge la rete britannica – svelerà anche un finanziamento di 25 milioni di sterline (quasi 30 milioni di euro) per aiutare a pagare i soldati e i piloti ucraini. La nuova fornitura militare si aggiunge ai circa 4.000 missili già dati dal Regno Unito alle forze ucraine. L’ultimo finanziamento si somma invece ai 400 milioni di sterline (circa 480 milioni di euro) già impegnati in aiuti umanitari ed economici per Kiev.

Ore 1.04 – Zelensky: ci stiamo avvicinando alla pace e alla vittoria
«Ci stiamo avvicinando alla pace, ci stiamo avvicinando alla vittoria»: lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel nuovo messaggio alla nazione, al termine di un’intensa giornata di colloqui, a un mese dall’inizio dell’invasione russa. Zelensky – che solo oggi, nel suo consueto febbrile lavorio diplomatico, ha parlato con i vertici di Nato, G7 e Ue, nonché con il parlamento svedese, il presidente lituano, il premier israeliano e quello britannico- ha aggiunto che «se la Russia avesse saputo cosa li attendeva, sarebbe stata terrorizzata dal venire qui» in Ucraina.


Ore 1.01 – Schroeder: la guerra è la conseguenza degli errori commessi dopo la caduta del muro di Berlino
L’attuale situazione in Ucraina è la conseguenza di errori politici commessi dopo il crollo del muro di Berlino, secondo l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, citato dal quotidiano tedesco Die Welt e rilanciato dall’agenzia russa Tass. «Non abbiamo ancora creato l’architettura di sicurezza che possa affrontare la situazione venutasi a creare dopo il crollo del muro di Berlino», ha detto Schroeder parlando nella città turca di Kartepe. «La guerra in Ucraina è la conseguenza di questo fallimento politico», ha osservato l’ex cancelliere.

Ore 0.46 – Croce Rossa: Mosca e Kiev disposte a consentire le visite ai prigionieri di guerra
Le autorità russe e ucraine sono pronte a consentire ai rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) di visitare i prigionieri di guerra e a iniziare lo scambio dei corpi dei morti, ma i colloqui sulla questione sono ancora in corso. Lo ha detto il presidente della Croce Rossa Internazionale, Peter Maurer, dopo una `due giorni´ di colloqui a Mosca. «Al momento, le parti ucraina e russa sono abbastanza disposte sul fatto che il Cicr inizi a visitare i prigionieri. Non abbiamo ancora iniziato le visite: al momento ci sono negoziati su tempi e meccanismi, ma l’idea è accettata da entrambe le parti».


Ore 0.42 – Le bombe impediscono al personale che lavora nella centrale di Chernobyl di entrare o uscire dal sito nucleare
L’Ucraina ha informato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aie) che il bombardamento russo sui checkpoint nella città di Slavutych, dove vivono molte persone che lavorano nella vicina centrale nucleare di Chernobyl, sta mettendo a rischio la vita dei tecnici e impedisce la rotazione del personale per e dal sito. Lo ha reso noto il direttore generale Rafael Mariano Grossi. Secondo Kiev, i bombardamenti stanno mettendo in pericolo «le case e le famiglie del personale che garantisce la sicurezza» nella centrale nucleare di Chernobyl, sotto il controllo delle forze russe dal 24 febbraio. Slavutych si trova al di fuori della zona di esclusione che è stata istituita intorno alla centrale nucleare dopo l’incidente del 1986.

Ore 0.37 – Kiev: respinti 5 attacchi russi sul fronte orientale
L’esercito ucraino ha rivendicato l’uccisione di 130 soldati russi nella zona orientale dell’Ucraina nella giornata del 24 marzo, con la distruzione di 9 carri armati di Mosca e 6 veicoli. Le stesse fonti, citate dal sito The Kyiv Independent, sostengono che sempre ieri le truppe ucraine hanno respinto 5 diversi attacchi sferrati dai russi. Non ci sono conferme da fonti indipendenti.

Ore 0.31 – Donetsk, uccisi altri due bambini
Le forze russe avrebbero ucciso due bambini nell’Oblast di Donetsk, secondo il capo dell’amministrazione locale, Pavlo Kyrylenko. Le vittime sarebbero una ragazza di 11 anni a Mariupol e un ragazzo di 14 anni nella città di Yasnaya Polyana.

Ore 0.27 – Stati Uniti: nuove sanzioni in Russia, Corea del Nord e Cina per il nucleare
Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni nei confronti di sei tra enti e individui in Russia, Corea del Nord e Cina, ai sensi dell«Iran, North Korea, and Syria Nonproliferation Act (INKSNA), la misura che autorizza gli Usa a imporre misure all’estero per attività di proliferazione. Lo annuncia il dipartimento di stato americano in una nota. Le misure, si legge nel comunicato, fanno parti degli sforzi degli Usa per ostacolare la Corea del Nord nel suo programma missilistico ed evidenziano il ruolo negativo che la Russia svolge sulla scena mondiale nel portare avanti programmi che suscitano preoccupazione.

Ore 0.25 – Orsini: l’Italia deve rompere con l’Unione Europea
«Questo è un conflitto frontale tra Putin, la Russia e l’Europa. L’Italia deve fare tre cose, rompere con l’Unione Europea, fare una dichiarazione ufficiale che abbiamo sbagliato tutti, noi e l’Ue, riconoscere le colpe dell’occidente e quelle di Putin, deve dirsi disponibile al riconoscimento a guerra in corso del Donbass e della Crimea». È la soluzione, «un tentativo» per risolvere il conflitto, proposto da Alessandro Orsini ospite a Piazza Pulita, secondo quanto riferito da Adnkronos.

Ore 0.00 – Australia, nuove sanzioni al presidente della Bielorussia
Il governo federale australiano ha imposto sanzioni al presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko e membri della sua famiglia, e a 22 russi accusati di propaganda. Lo riferisce l’emittente Abc, precisando che Lukashenko è stata aggiunto alla lista delle sanzioni australiane per aver fornito supporto strategico alla Russia e ai suoi militari durante l’invasione. La più recente tornata di sanzioni del governo di Canberra colpisce anche 22 persone descritte come «propagandisti russi e operativi di disinformazione». Questi includono caporedattori di Russia Today, Strategic Culture Foundation, InfRos e NewsFront.

25 marzo 2022 (modifica il 25 marzo 2022 | 12:48)

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, 2022-03-25 11:40:00, Le notizie di venerdì 25 marzo sulla guerra, minuto per minuto: l’Ue ha annunciato un accordo con gli Usa per garantirsi l’indipendenza dal gas russo. Kiev: «Temiamo 300 morti nel teatro di Mariupol» , Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Giusi Fasano, Paolo Foschi

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