di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Silvia Morosi, Paolo Foschi
Le notizie di sabato 9 aprile sulla guerra minuto per minuto. Mosca pone alla guida dell’esercito in Ucraina il generale Alexander Dvornikov, in passato impegnato nelle operazioni militari in Siria: l’obiettivo è raggiungere una qualche forma di successo prima del maggio, il «giorno della vittoria» nella Seconda guerra mondiale
* La guerra in Ucraina è giunta al suo quarantacinquesimo giorno, e la Russia — di fronte a risultati finora ben al di sotto degli obiettivi — ha cambiato la sua guida sul campo.
* Sul piano militare l’evento più importante delle ultime ore è l’attacco missilistico subito dalla città di Kramatorsk che ha causato la morte di almeno 50 civili. Dubbi sul tipo di missili usati: Kiev e Mosca si rimpallano le responsabilità, ma l’attacco ai civili è una costante della strategia offensiva russa.
* Sul piano politico da segnalare la missione lampo di Ursula von del Leyen prima a Kiev e poi a Bucha: «Qui è morta la nostra umanità» ha detto la presidente della commissione Ue ai bordi di una delle fosse comuni dove sono sepolte le vittime del massacro russo.
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Ore 8.20 – Sulla stazione di Kramatorsk «una bomba a grappolo»
(Gianluca Mercuri) A Kramatorsk, nella parte del Donbass ancora sotto controllo ucraino, i missili hanno colpito ieri le banchine piene di civili in attesa di salire sui treni per fuggire.
Il bilancio è di almeno 50 morti, tra cui 10 bambini.
Anche su questa strage si è scatenato il duello delle versioni. I russi dicono che quel tipo di razzo — un Tochka-U terra-terra — «è usato solo dalle forze ucraine». Il Pentagono invece è certo che a spararlo siano stati loro, i russi.
Le due tesi (riassunte da Andrea Marinelli e Guido Olimpio):
«1) È un ordigno ucraino, attualmente lo impiega solo la resistenza. È andato fuori controllo dopo il lancio — dice Mosca — dalla zona di Dobropolye, 45 chilometri a sud.
2) È un ordigno russo. L’Armata — se è un Tochka — potrebbe averlo recuperato nei depositi per far fronte alle necessità operative».
L’Ucraina, nelle scorse ore, ha precisato che il missile conteneva munizioni a grappolo, che esplodono in aria seminando proiettili letali su ampio raggio.
Ore 8.13 – Putin odia Odessa, che ora si aspetta la sua «punizione»
(Marta Serafini, inviata a Odessa) A Odessa, questa sera alle 21, entra in vigore un coprifuoco totale, che resterà in vigore fino alle 9 del mattino dell’11 aprile.
Il 10 si celebrerà l’anniversario della liberazione dal nazismo, quando la bandiera rossa venne innalzata sull’Opera. E ora Odessa si aspetta la sua «punizione».
Putin la odia. Odia il sindaco che l’ha tradito. Odia il fatto che non si sia piegata al suo potere. Odia che qui siano stati uccisi 40 russi dai neonazisti nel 2014.
Nella notte appena passata, in città si sono sentiti botti ed esplosioni — forse droni.
Fini qui sono sempre stati colpiti obiettivi militari (a parte un complesso residenziale vuoto), ma di sicuro «la zarina del Mar Nero» è nel mirino, e l’aria qui è tesissima.
Ore 8.10 – E se vincesse Marine Le Pen?
Apparentemente, il primo turno delle elezioni presidenziali francesi (che si terrà domani) nulla c’entra con la guerra in Ucraina. Ma si tratta di un errore prospettico: e grave. Perché un’eventuale vittoria di Marine Le Pen — che i sondaggi ora non danno più come ipotesi accademica o fantasiosa — innescherebbe conseguenze di portata enorme per gli assetti europei, e segnerebbe una vittoria inattesa per Vladimir Putin.
A spiegare perché è questo articolo di Aldo Cazzullo: «i sondaggi, che fino a qualche giorno fa indicavano per Macron una rielezione abbastanza tranquilla, danno Marine Le Pen quasi appaiata al presidente nel primo turno di domani, e al 49% al ballottaggio: a un passo dall’Eliseo. Sarebbe un terremoto, non solo per la Francia. Sarebbe una grande vittoria di Vladimir Putin. Una sconfitta per Biden, Scholz, Draghi. E sarebbe la fine dell’Unione europea come l’abbiamo conosciuta. Perché da questo punto di vista la figlia di Jean-Marie Le Pen non è cambiata: resta la populista, la sovranista, la nazionalista, l’anti-europeista di sempre».
Ore 8.05 – Le crepe nel «cerchio magico» di Putin
(Fabrizio Dragosei) Le difficoltà sul campo e lo scontro sempre più duro con l’Occidente stanno facendo salire la tensione all’interno del gruppo di potere che ruota attorno a Vladimir Putin. Nessuno, naturalmente, si azzarda a dire alcunché contro il Capo, ma tra i luogotenenti volano parole grosse, fino ad accusare implicitamente i rivali di «stupidità o tradimento».
Si starebbero formando due fronti contrapposti sempre più bellicosi e compatti: da un lato i falchi che gli esperti hanno denominato «quelli dell’andare fino in fondo», dall’altro chi vorrebbe arrivare a una conclusione onorevole e negoziata dell’Operazione militare speciale in Ucraina.
Il più esposto delle colombe è senz’altro Dmitrij Peskov, il portavoce di Putin che fino a poche settimane fa era noto tra i giornalisti per i suoi toni felpati e moderati. Dal 24 febbraio è cambiato tutto, ma non abbastanza, evidentemente. Nei giorni scorsi Peskov ha parlato bene del noto attore Ivan Urgant che si era espresso contro la guerra definendolo «un grande patriota». E’stato subito preso di mira dal super-falco Ramzan Kadyrov. E giovedì Peskov si è lasciato sfuggire un commento troppo «umano» sulla guerra: «Abbiamo perdite significative e per noi è un’enorme tragedia». (Qui l’articolo completo)
Ore 7.55 – Il «rischio di una guerra Usa-Russia»
Le forniture di armi e munizioni all’Ucraina da parte dell’Occidente causano «ulteriore spargimento di sangue», sono «pericolose e provocatorie» e possono portare «gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto». A dirlo — in un messaggio che alza ulteriormente il livello della tensione, mai così alta da decenni, tra Mosca e Washington — è stato, in un’intervista a Newsweek, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. Secondo Antonov, Mosca «fa tutto il possibile per evitare vittime civili e danni all’infrastruttura dell’Ucraina» — una frase in palese contrasto con le immagini di violenze sui civili e deliberata distruzione di infrastrutture non militari da parte della Russia in Ucraina.
Ore 7.45 – Il nuovo schema della guerra russa?
L’esercito russo si sta riorganizzando nell’area orientale dell’Ucraina, e il prossimo obiettivo potrebbe essere la città di Kharkiv. A dirlo è stato il capo dell’intelligence militare ucraina, il generale Kyrylo Budanov, in un’intervista alla Cnn. Il generale ha spiegato che le truppe di Mosca si stanno «raggruppando verso Izium» — una città di grande importanza strategica — e «hanno in programma di avanzare verso Kharkiv prima di tutto. Budanov prevede anche che dopo il tentativo di distruggere Kharkiv e Mariupol, i russi potrebbero tentare di avanzare verso Kiev.
Ore 7.30 – La Russia «continua a colpire civili»
La Russia continua a colpire civili ucraini, come quelli uccisi ieri alla stazione di Kramatorsk, secondo quanto confermato dall’intelligence militare britannica nel suo consueto bollettino. Il focus delle operazioni militari russe resta nel Donbass, a Mariupol e a Mykolaiv, ed è sostenuto da un «continuo lancio di missili da crociera dalle navi russe». La resistenza ucraina continua a impedire uno degli obiettivi chiave di Mosca: la creazione di un corridoio terrestre tra la Crimea e il Donbass.
Ore 6.18 – Comando delle truppe russe passa a un generale veterano della guerra in Siria
Il generale Alexander Dvornikov, veterano della guerra in Siria, guiderà l’esercito russo in Ucraina con l’obiettivo di raggiungere “qualche successo” prima del 9 maggio, giorno in cui la Russia celebra la vittoria della Seconda Guerra Mondiale. Lo riferisce il sito The Kyiv Independent, citando anonime fonti occidentali. Qui l’articolo su di lui .
Ore 4.40 -Zelensky: ferma risposta mondiale all’attacco a Kramatorsk
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto una «ferma» risposta mondiale dopo l’attacco missilistico che ha visto la morte di almeno 52 persone, di cui cinque bambini, a Kramatorsk. «Si tratta di un altro crimine di guerra russo», ha detto in un messaggio su Telegram, «le potenze mondiali hanno già condannato questo attacco ed ora ci attendiamo una ferma risposta mondiale».
Ore 3.55 – S&P taglia il rating della Russia a SD, default selettivo
Il rating del debito russo in valuta estera a lungo termine è stato declassato da S&P da CC a SD, cioè in default selettivo.
Ore 2.51 – Ucraina ordina farmaci contro gli effetti delle armi chimiche
L’organizzazione umanitaria americana Direct Relief ha detto al Wall Street Journal che, su richiesta del ministro della Salute ucraino, ha inviato a Kiev circa 220.000 fiale di un farmaco che può essere utilizzato per contrastare gli effetti di armi chimiche come gli agenti nervini. Si tratta dell’atropina che viene utilizzata per aumentare la frequenza cardiaca o ridurre le secrezioni di muco nei polmoni o nelle vie respiratorie. In pratica, è in grado di bloccare gli effetti da avvelenamento causato da agenti nervini. si tratta dello stesso farmaco distribuito agli operatori sanitari in Siria nel 2017.
Ore 2.30 – Amnesty annuncia “impegno doppio” dopo la chiusura delle sedi in Russia imposta da Mosca
«Non ci arrenderemo»: le autorità russe «si sbagliano profondamente se credono che chiudendo il nostro ufficio a Mosca interromperanno il nostro lavoro di documentazione e denuncia delle violazioni dei diritti umani. Continuiamo imperterriti a lavorare per garantire che le persone in Russia possano godere dei propri diritti umani senza discriminazioni. Raddoppieremo i nostri sforzi per denunciare le clamorose violazioni dei diritti umani da parte della Russia, sia in patria sia all’estero». Così Agne’s Callamard, segretaria generale di Amnesty International, replica alla chiusura della sede locale da parte di Mosca.
Ore 2.04 – Fonti Usa, i russi vogliono vincere entro il 9 maggio
I russi si sentono sotto pressione perché vogliono ottenere una vittoria in Ucraina entro il 9 maggio, giorno in cui la Russia celebra la vittoria sui nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Lo riferiscono funzionari europei e americani alla Cnn. Secondo le fonti, le forze russe si stanno riorganizzando e puntando sull’est e sud dell’Ucraina perché li considerano obiettivi più piccoli e più raggiungibili rispetto alla conquista di tutto il Paese. La pressione di una scadenza il 9 maggio, sottolineano i funzionari, da una parte potrebbe tradire i russi e portarli a commettere errori ma potrebbe anche spingerli a compiere altre atrocità come quelle di Bucha e Kramatorsk.
Ore 1.44 – Evacuati altri 6.665 civili attraverso i corridoi umanitari
Almeno 6.665 persone sono state evacuate ieri in Ucraina attraverso corridoi umanitari. Lo scrive su Facebook la vicepremier del Paese, Iryna Vereshchuk. Da Mariupol e Berdiansk, entrambe cittadine affacciate sul Mar d’Azov, sono giunte più a Nord, verso Zaporizhzhia, 5.158 persone: di queste 1.614 sono cittadini di Mariupol e 3.544 residenti della regione di Zaporizhzhia. In mattinata una nuova colonna di bus da Zaporizhzhia a Berdiansk continuerà le operazioni di evacuazione. Dalla regione del Lugansk, a Est, ieri sono riusciti a scappare in 1.507.
Ore 1.43 – Melitopol, truppe russe bloccano 8 bus di civili
A Melitopol, cittadina a sud dell’Ucraina, da un giorno le truppe di occupazione stanno trattenendo otto autobus per l’evacuazione. Lo denuncia su Facebook la vicepremier del Paese, Iryna Vereshchuk. «Ci sono trattative per sbloccare questi autobus nel loro percorso – scrive – e, secondo accordi, si potrebbe effettuare lo sgombero dei residenti locali». Nelle ultime ore nella stessa cittadina, come dichiarato dal sindaco Ivan Fedorov, più di cento persone sono state rapite «senza motivo» dalle forze russe.
?? BBC: Russia changes its military command.
According to an unnamed Western official, Gen. Alexander Dvornikov, who has experience in Syria, will lead the army amid Kremlin’s desire to reach ?some kind of success? before May 9, when the country celebrates the victory in WWII. pic.twitter.com/O78htRBBgp
— The Kyiv Independent (@KyivIndependent) April 8, 2022
Ore 0.31 – Rischio di attacchi russi, coprifuoco a Odessa nel weekend
Le autorità hanno imposto un coprifuoco nel fine settimana a Odessa, in Ucraina, a causa della minaccia di attacchi missilistici. In un post su Facebook, l’amministrazione militare regionale ha affermato che il coprifuoco sarà in vigore dalle 21 di sabato fino alle 6 di lunedì, ora locale, ha riferito Bbc. L’annuncio arriva dopo gli attacchi missilistici nella regione la scorsa notte, che hanno provocato un numero imprecisato di vittime, secondo il portavoce regionale Serhiy Bratchuk. Nonostante gli attacchi, le autorità ucraine affermano di non aver visto finora alcun segno che le forze russe stiano preparando un’operazione di sbarco dal Mar Nero.
Ore 0.25 – Il patriarca di Costantinopoli: profondo rammarico per le parole del patriarca Kirill
Il patriarca ecumenico Bartolomeo durante l’udienza concessa a un gruppo di giovani studenti accorsi a Fanar, ha dichiarato con fermezza che nessun problema o questione nel mondo può essere risolto attraverso lo strumento della guerra. L’unica via per affrontare e risolvere i problemi è il dialogo e «ne sono convinto – ha aggiunto – che se avessero scelto la via del dialogo avrebbero trovato sicuramente una soluzione». I russi hanno fatto male – ha aggiunto Bartolomeo – ad invadere l’Ucraina. Il patriarca di Costantinopoli ha anche espresso il suo profondo rammarico per le prese di posizione del patriarca di Mosca Kirill, poiché quest’ultimo si è identificato così tanto con le posizioni del presidente russo Vladimir Putin da definire come «guerra santa» l’invasione dell’Ucraina
Sabato 9 aprile, ore 0.01 – Usa: completamente eliminate alcune unità militari russe
Un alto funzionario della difesa degli Stati Uniti ha affermato che alcune unità russe in Ucraina sono «completamente eliminate» e che la potenza di combattimento di Mosca è tra l’80% e l’85% dei livelli pre-invasione. «Abbiamo visto indicazioni di alcune unità che sono state letteralmente, a tutti gli effetti, eliminate», ha affermato il funzionario secondo quanto riportato dai media americani.
9 aprile 2022 (modifica il 9 aprile 2022 | 08:23)
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, 2022-04-09 06:09:00, Le notizie di sabato 9 aprile sulla guerra minuto per minuto. Mosca pone alla guida dell’esercito in Ucraina il generale Alexander Dvornikov, in passato impegnato nelle operazioni militari in Siria: l’obiettivo è raggiungere una qualche forma di successo prima del maggio, il «giorno della vittoria» nella Seconda guerra mondiale, Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Silvia Morosi, Paolo Foschi