Un cimitero a Reggio Calabria per i morti senza nome dei barconi

di Davide Imeneo

Gli ultimi sono stati i 280 sbarcati domenica scorsa: sono i numeri dell’emergenza sbarchi sulle coste calabresi. E la prossima settimana verranno completati i lavori per il cimitero di Arno, una frazione del capoluogo, che dal 2016 per iniziativa della Diocesi locale accoglie le vittime senza nome dei naufragi

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica nella Prefettura di Reggio Calabria. La responsabile del Viminale ha illustrato la strategia volta ad affrontare l’emergenza sbarchi in Calabria: nei prossimi mesi, infatti, è previsto un aumento dei flussi migratori nel Mediterraneo. Lamorgese, inoltre, si è inoltre soffermata sulle recenti interlocuzioni avute con i paesi da cui partono gran parte dei principali flussi migratori destinati all’Italia (Turchia e Grecia). È da intendersi in questa direzione la recente visita ad Ankara: «Rispetto allo scorso anno – ha dichiarato il ministro – si è registrato un aumento. La Turchia ci ha assicurato che avrebbero operato con maggiore attenzione facendo riferimento a milioni di profughi che hanno sul territorio». Tuttavia è doveroso sottolineare come al lavoro diplomatico di carattere internazionale è doveroso abbinare un serio investimento sull’accoglienza.

Quella degli sbarchi, infatti, è una realtà che incide in modo rilevante sui territori, coinvolge le istituzioni e le comunità locali, spesso impreparate ad accogliere nel modo giusto i profughi. Nei giorni scorsi a Reggio Calabria, per esempio, sono stati accolti 280 migranti approdati sulle rive Calabresi domenica scorsa. Si è registrata una grande difficoltà nel gestire questo sbarco, particolarmente complicato a causa del numero elevato di minori non accompagnati. Tra le Istituzioni coinvolte in primo piano nella primissima accoglienza dei migranti c’è anche il Coordinamento ecclesiale per gli sbarchi, una realtà ormai attiva da più di dieci anni, che raccoglie donne e uomini di buona volontà e di diverse confessioni religiose, pronti a spendersi per accogliere ed integrare i migranti. Il Coordinamento esprime la cura e la prossimità di tutta la comunità diocesana reggina, che negli sbarchi trova un’altra ferita da rimarginare: «Quello che noi facciamo – dichiara l’arcivescovo Morrone – è frutto del rispetto di ogni persona e di ogni vita umana, specialmente di coloro che si sono trovate in grande difficoltà. La Chiesa non vuole fare questi segni per mettersi in mostra, prosegue il presule, ma solo per coerenza con il Vangelo».

In continuità con l’impegno vissuto tra i moli del porto, l’arcidiocesi porterà a compimento nei prossimi giorni un altro progetto di alto valore civile: consegnerà alla cittadinanza il primo cimitero dei migranti e dei morti in mare. Si tratta di un’opera segno di grande valore: gli sbarchi assumono un volto ancor più drammatico quando a riempire le banchine del porto ci sono le bare e non solo i volti provati, ma felici, dei fratelli e delle sorelle del terzo mondo. Proprio ieri ricorreva l’anniversario di uno sbarco che ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva: nel 2016 il mare restituì 45 corpi in seguito ad uno sbarco. Da allora tutte le salme delle vittime del Mediterraneo vengono sepolte nel cimitero di Armo, una frazione collinare del comune di Reggio Calabria. La Comunità diocesana si è sempre presa cura di seppellire e di pregare per i morti sconosciuti dei barconi. Venerdì 10 giugno i lavori del cimitero saranno finalmente completati, grazie all’intervento di Caritas italiana e ai fondi dell’8xmille.

«Dare degna sepoltura a queste persone è segno di umanità – spiega l’arcivescovo Morrone che interverrà alla cerimonia di consegna – per noi è un atto di estrema giustizia: queste persone dovevano ricevere il loro proprio, almeno nella morte dovevano essere riconosciuti come umani». Grazie a questo progetto, le loro tombe delle vittime del mare non saranno più anonime e anche dopo la vita terrena la loro dignità sarà rispettata. I lavori eseguiti hanno consentito di rendere l’area veramente dignitosa, bella, è il simbolo di una città che accoglie, di una comunità che non ha confini e che riconosce in ogni uomo, un fratello, senza distinzione alcuna. Alla cerimonia, che vedrà la partecipazione oltre che dei rappresentanti di Caritas Italiana, di autorità civili, militari, saranno presenti anche i rappresentanti di altre religioni: guideranno un momento di preghiera e, insieme all’arcivescovo Morrone, benediranno il nuovo cimitero.

1 giugno 2022 (modifica il 1 giugno 2022 | 16:47)

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, 2022-06-03 03:20:00, Gli ultimi sono stati i 280 sbarcati domenica scorsa: sono i numeri dell’emergenza sbarchi sulle coste calabresi. E la prossima settimana verranno completati i lavori per il cimitero di Armo, una frazione del capoluogo, che dal 2016 per iniziativa della Diocesi locale accoglie le vittime senza nome dei naufragi , Davide Imeneo

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