Inviata da Enrico Maranzana – La formazione dei docenti è un tema ricorrente: è la presunta premessa alla rinascita della scuola. Non è così: è il sistema di regole a essere fuori controllo per l’assenza di un patrimonio concettuale univoco e condiviso. Si tratta di una questione trattata precedentemente che si ripropone per l’insensibilità di chi ha la facoltà d’agire.
La trasmissione delle conoscenze non è più la finalità della scuola: i giovani devono essere attrezzati per interagire con un ambiente dinamico e complesso. A tal fine tutti gli insegnamenti devono essere orientati allo sviluppo di comportamenti adeguati, che i concetti apprendimento e competenza esprimono.
L’art. 2 della legge 53/2003, infatti, pone tali vocaboli a fondamento del “Sistema educativo di istruzione e formazione”: “E’ promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche …”.
Il significato dei due termini è stato chiarito da Anna Maria Ajello, presidente Invalsi: “La nozione di apprendimento si caratterizza come esito di attività autentiche a cui il soggetto prende parte e di cui conosce a pieno il significato … e non come esito di apposita memorizzazione. La sua fondamentale caratteristica è il diretto coinvolgimento dell’individuo e il suo prendere parte attiva, tanto da imparare con tutti i cinque sensi e non soltanto mediante l’ascolto e lo studio solitario”.
“Una competenza non è qualcosa che s’insegna. Essere competenti vuol dire padroneggiare una conoscenza, cioè averla capita fino in fondo, saperla adattare a circostanze diverse”.
Riformulando. L’apprendimento è un processo; le sue componenti sono le competenze.
Queste possono essere generali [Sostenere una propria tesi e saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui; utilizzare criticamente gli strumenti informatici nelle attività di studio e di approfondimento; ragionare con rigore logico e identificare problemi, individuando possibili soluzioni – Miur regolamenti di riordino 2010] o specifiche [utilizzare il piano cartesiano per rappresentare funzioni; padroneggiare il foglio elettronico; stabilire
una conversazione in lingua straniera utilizzando vocaboli adeguati].
Si può pertanto asserire che le competenze sono un mix di capacità, abilità e conoscenze.
Le prime costituiscono il traguardo di sistema, le altre due sono l’ambito in cui si potenziano le qualità intellettive e operative dei giovani [“attraverso conoscenze e abilità”].
Si tratta di una sintesi contestata da molti scritti che appaiono in rete, nella noncuranza dei responsabili scolastici. Carica di significato è l’ampia condivisione che i lettori manifestano per l’ancoraggio al passato.
, 2022-09-07 11:14:00, Inviata da Enrico Maranzana – La formazione dei docenti è un tema ricorrente: è la presunta premessa alla rinascita della scuola. Non è così: è il sistema di regole a essere fuori controllo per l’assenza di un patrimonio concettuale univoco e condiviso. Si tratta di una questione trattata precedentemente che si ripropone per l’insensibilità di chi ha la facoltà d’agire.
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