Università, iscrizioni in calo del 2%. Boom  di matricole a psicologia, male le scienze

di Gianna Fregonara

Ancora un meno due per cento nei primi dati sulle immatricolazioni (lo scorso anno c’era stato un calo del 3 per cento). Le ragazze e le Stem. Meno iscritti a Milano, bene Roma

Un altro segno meno nelle immatricolazioni per l’anno accademico 2022-2023, dopo il calo del 3 per cento dello scorso anno. I primi dati sulle iscrizioni alle università (che si chiudono a gennaio) confermano la tendenza: meno seimila matricole, da 301.776 a novembre 2021, si arriva sotto la soglia psicologica dei 300 mila, fermandosi a 295.660 iscritti secondo la rilevazione dell’ufficio statistico del ministero dell’Università. Si tratta di un calo del due per cento. Bisognerà aspettare l’anno nuovo per avere la conferma e i dati definitivi, ma di solito i trend risultano attendibili.

Il boom di psicologia

Interessante è anche analizzare le scelte delle matricole che presentano alcune novità di non poco conto. Crollano le scienze pure (matematica, fisica e biologia e scienze) che hanno perso ben 1500 studenti, di cui 500 maschi e circa 1000 femmine. Dal 2020 il crollo è di oltre 3500 studenti. Il boom invece è quello di psicologia che fa registrare un più 11 per cento passando da 9.725 iscritti dello scorso anno a oltre 10.783, forse un effetto collaterale degli anni del Covid.

Il crollo di lingue

Per il resto scendono di oltre dieci punti gli iscritti a lingue (-2000. da 17 mila a 15 mila circa); perde il 10 per cento anche la facoltà di scienze della formazione; meno 600 iscritti a Giurisprudenza e 800 a Economia. Crescono informatica (+100) e ingegneria civile (+500), ma calano gli iscritti a ingegneria industriale e Ict (-130). Per quanto riguarda le ragazze: le iscrizioni alle facoltà Stem sono in calo (-700 rispetto allo scorso anno, -1,9 per cento), passando da oltre 37.00 a 36.300 circa. Sono soprattutto le iscrizioni alle facoltà di scienze «pure» ad essere calate molto.

La mappa

Anche dal punto di vista «geografico» ci sono non pochi aggiustamenti nelle scelte degli studenti. Perde studenti Milano (eccetto lo Iulm), crescono Brescia, Bergamo, Pavia e Verona. Che condividono un relativo successo di iscrizioni con altre università più piccole sparse per l’Italia, anche nelle grandi città come Roma Tre e Tor Vergata, nella Capitale (dove crescono gli iscritti anche alla Sapienza), Partenope e Vanvitelli a Napoli. Ci sarà da capire quanto la scelta sia dettata dai costi, tra tasse universitarie e spese legate al cambio di città.

2 dicembre 2022 (modifica il 2 dicembre 2022 | 12:23)

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