Valditara in un liceo di Pavia tra consensi e proteste: In ogni ragazzo cè un modello di intelligenza. Merito? Sfida democratica

Come avevamo anticipato oggi 8 maggio il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha fatto una visita al liceo Foscolo di Pavia, che fa parte dell’istituto Taramelli-Foscolo, scuola dove si sarebbe dovuto recare lo scorso 1 aprile ma poi l’evento è stato rimandato.

“Al centro i talenti di ogni ragazzo”

Come riporta Ansa, Valditara, che ha presenziato all’inaugurazione del nuovo auditorium del liceo, è intervenuto ancora una volta sulla questione del merito, ribadendo la sua posizione: “Contrariamente a quanto qualcuno pensa, senza aver ascoltato adeguatamente le mie parole, il merito non è una sfida elitaria: non significa privilegiare pochi a danno di molti. Il merito è una sfida ampiamente democratica, perchè vuol dire valorizzare i talenti di ciascuno e non lasciare indietro nessuno. Sono profondamente convinto che in ogni ragazzo vi sia un modello di intelligenza”, ha detto.

“Dobbiamo rovesciare l’impostazione della riforma Gentile, che a quell’epoca fu molto importante e venne condivisa anche da Benedetto Croce. Oggi dobbiamo pensare a una riforma che metta al centro i talenti di ciascun ragazzo. La nostra Costituzione ribadisce in ogni punto la centralità della persona umana, uno dei suoi aspetti più significativi di rottura con il passato: ogni persona si colloca al di sopra dello Stato, che ne diventa servitore. I nostri padri costituenti, e penso in particolare a Giorgio La Pira, hanno dichiarato e messo per iscritto che prima arriva la persona e poi lo Stato, contrariamente a ciò che accadeva nella dittatura fascista ed anche in altre dittature, come per esempio quella comunista. Questo ‘rovesciamento’ può toccare anche la scuola mettendo al centro i talenti di ciascun ragazzo”, ha spiegato.

(1/2) Oggi giornata ricca di incontri con i ragazzi di Pavia! Questa mattina ho avuto l’onore di inaugurare l’Auditorium del Liceo Classico U. Foscolo. pic.twitter.com/tZrycCUBO4

— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) May 8, 2023

Studenti in protesta

La visita del capo del dicastero di Viale Trastevere si è trascinata dietro un bel po’ di polemiche. In vista della prima data per cui era prevista, l’1 aprile, prima che Valditara rimandasse per problemi di salute, gli studenti hanno protestato opponendosi proprio alla sua visione di scuola e del merito.

Ieri, poi, in vista di oggi, nel muro della scuola pavese sono comparse alcune scritte contro il ministro. All’esterno del liceo, a quanto pare, uno striscione sul quale compariva la scritta “Contro la scuola del merito, dell’umiliazione e dell’ipocrisia” ha accolto il ministro.

“Vera e propria recita”

Come riporta un comunicato stampa dell’Unione degli Studenti Lombardia, gli studenti del Collettivo del Liceo Taramelli-Foscolo di Pavia hanno riepilogato quanto accaduto oggi, esprimendo ancora una volta il loro dissenso nei confronti del ministro con un presidio. Ecco le loro parole: “Sebbene non sapevamo fino all’ultimo se il Ministro sarebbe effettivamente arrivato, abbiamo comunque deciso di organizzare la contestazione, per ribadire la nostra contrarietà alla sua presenza qui nella nostra scuola. Si tratta infatti di una vera e propria rappresentazione, dal momento che Valditara è stato invitato espressamente per l’inaugurazione dell’auditorium della scuola, mentre sappiamo bene come l’auditorium in questione sia ormai in funzione da quasi due anni e ospiti gli eventi più vari”.

“Nei giorni immediatamente precedenti al primo aprile era difficile condurre l’attività didattica a causa dei lavori di sistemazione della scuola, prontamente interrotti dopo l’annuncio del rinvio della visita. L’incontro è stato deciso unilateralmente dalla Preside, senza nessun confronto con la componente studentesca; inoltre sono stati invitati Ciocca, Centinaio e il vescovo di Pavia, la cui presenza oggi era quanto mai fuori luogo. È stato poi posticipato e solo la scorsa settimana ci è stato confermata la data dell’otto maggio. Solo ad una classe è stata data la possibilità di proporre domande benché anche queste dovessero essere lette e approvate dalla dirigenza. Commenti lasciati scappare da alcuni docenti coinvolti nell’organizzazione dell’evento hanno confermato l’intenzione di estromettere gli studenti più scomodi. In questa recita gli studenti hanno avuto un ruolo insignificante e prestarsi a fare la comparsa significa assecondare quest’utilizzo strumentale della scuola”.

“La nostra scuola diventa un mezzo per gli interessi della dirigente”

“Non si tratta di un caso isolato ma della normalità: la nostra scuola diventa un mezzo per gli interessi della dirigente. Le casse dell’istituto sono utilizzate senza consultare gli studenti, per acquistare materiale che giace inutilizzato nel seminterrato e di cui molti di noi non hanno mai sentito parlare, mentre mancano le porte ai bagni e gli studenti sono portati allo stremo per la pressione che l’ambiente scolastico esercita.  Questa è la scuola del merito tanto decantata, alla quale tutti noi ribadiamo la nostra contrarietà”.

“Le nostre scuole non necessitano dell’arrivo di un ministro ma di investimenti strutturali e di sportelli di ascolto psicologico disponibili e costanti. Alla scuola del merito e della competizione vogliamo sostituire invece un’istruzione inclusiva per tutti, che non lasci indietro nessuno e in cui il diritto allo studio non sia solo fantasia. È necessario che la scuola e l’istruzione pubblica vengano ripensate completamente”.

“Al presidio di oggi hanno presenziato le Forze dell’Ordine, con un dispiegamento sproporzionato per una manifestazione pacifica. Pur di non incontrarci, alla fine della sua visita al Foscolo il ministro è uscito dal retro della scuola, da cui erano già stati allontanati alcuni di noi. Siamo stati più volte minacciati di conseguenze penali per il solo fatto di voler consegnare una lettera. Come studenti e studentesse del Collettivo del Taramelli-Foscolo ribadiamo la nostra contrarietà alla scuola del merito, dell’umiliazione e dell’ipocrisia: la scuola è nostra, è degli studenti. È arrivato il momento di riprenderci lo spazio e la voce che ci spetta”, hanno concluso, criticando, primo fra tutti, l’operato della dirigente scolastica.

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