di Marco CremonesiIl caso del liceo di Firenze. Il Pd valuta la mozione di sfiducia Il clima si surriscalda presto. Il ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara, a Mattino 5, commenta la lettera della preside Annalisa Savino del liceo fiorentino Leonardo da Vinci. La dirigente scolastica ricorda le origini del fascismo: Chi decanta il valore delle frontiere — scrive la preside —, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee. Al ministro, la lettera piace pochissimo: del tutto impropria, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo. Perch in Italia non c’ alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’ alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo. Insomma, aggiunge il ministro: Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia pi posto nelle scuole, se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sar necessario prendere misure. Mentre il ministro parla, nei pressi del Leonardo Da Vinci appare una scritta firmata dal gruppo di destra Blocco studentesco: Non ci fermer una circolare, studenti liberi di lottare, sul cui sito appare anche un’immagine con la lettera della professoressa data alle fiamme. Poco prima, la Digos aveva perquisito le abitazioni di sei esponenti di Azione studentesca, indagati per violenza privata aggravata e lesioni per l’aggressione al Michelangiolo. La preside spiega di non voler alimentare la gi grande sovraesposizione mediatica su questioni che diventano facile oggetto di polemica e strumentalizzazione. Mentre il sindaco di Firenze Dario Nardella si rivolge al ministro: Si scusi o si dimetta. La polemica divampa. Il nome di Valditara schizza al numero 1 dei Twitter trend (a sera, 20.100 commenti) il Pd (che non esclude la mozione di sfiducia) e M5S (Valditara dovrebbe vergognarsi dichiara la capogruppo al Senato Barbara Floridia) chiedono al ministro di riferire in Parlamento. Matteo Salvini decide allora di intervenire con un tweet: Solidariet al ministro Giuseppe Valditara. Auspico che riceva il sostegno di tutte le forze politiche, nessuna esclusa. Violenze e minacce non ci fermeranno, avanti tutta. Il segretario Pd Enrico Letta lancia l’hashtag #GraziePresideSavino. Stefano Bonaccini ipotizza la richiesta di dimissioni: Io di ministri cos inadeguati ne avevo visti pochi: attacca la preside senza prendere posizione contro il pestaggio di sabato. Mentre Elly Schlein scrive: Vergogna. Valditara ha giurato sulla Costituzione antifascista, non dovrebbe essere ministro. Per Carlo Calenda, Valditara inadeguato. Interviene, dalla Cgil, Maurizio Landini: Di fronte al gravissimo pestaggio da parte di esponenti di Azione giovani, Valditara ha pensato bene di intervenire sull’episodio per intimidire, minacciando azioni disciplinari, la preside. In realt, dalle parti del ministero, si esclude qualsiasi azione. Maurizio Lupi (Noi moderati) esprime solidariet al ministro e invita gli uomini e le donne delle istituzioni a fermare questa spirale che dalle parole inesorabilmente arriva ai fatti. Solidariet, da Paola Frassinetti (FdI) a Roberto Calderoli (Lega). In molti, fuori di taccuino, minimizzano ma il fastidio per l’incidente palpabile. 23 febbraio 2023 (modifica il 23 febbraio 2023 | 22:38) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,