Via l’aumento del tetto al contante, ma tornerà con la manovra

Nuovo scivolone del governo, questa volta sull’aumento del tetto al contante. La norma che incrementa da mille a 5mila euro il livello massimo per i pagamenti con banconote era stata inserita nel decreto legge Aiuti quater approvato dal consiglio dei ministri del 10 novembre. Provvedimento che però non è ancora approdato in Gazzetta Ufficiale perché l’esecutivo sta rivedendo diversi punti dell’articolato. Tra i quali quello sul contante. La norma, infatti, non comparirà più nel decreto, ma finirà nel disegno di legge di Bilancio, che il consiglio dei ministri dovrebbe varare lunedì prossimo.

Il ruolo del Quirinale

La decisione pare che sia stata presa dopo le osservazioni della presidenza della Repubblica sulla mancanza dei requisiti di necessità e urgenza che devono caratterizzare tutte le misure di un decreto legge. Poiché l’aumento del tetto al contante sarebbe scattato dal primo gennaio 2023, questa urgenza non c’è. La norma finirà, senza modifiche, quindi con l’incremento a 5mila euro, nella manovra, che, del resto, deve essere approvata entro il 31 dicembre 2022, per entrare in vigore il giorno dopo. Fin qui la spiegazione tecnica, lasciata trapelare dallo stesso governo. Ma è evidente che si tratti di un nuovo caso di fretta nel rilanciare da Palazzo Chigi le parole d’ordine del centrodestra nella campagna elettorale. Fretta che ha fatto inciampare il governo.

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, 2022-11-17 11:38:00, Non ci sono i requisiti d’urgenza per metterlo nel decreto legge Aiuti. Finirà nel disegno di legge di Bilancio. Senza modifiche: dal primo gennaio 2023 salirà a 5mila euro, Enrico Marro

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