Via Tuscolana come una trappola mortale per scooter e biciclette

di Camilla Palladino

Strada piena di buche e rattoppi. I residenti: «Qui quasi nessuno rispetta lo stop e corrono anche con i monopattini». E ancora: «Gli incidenti accadono a qualsiasi ora del giorno e della notte. Serve più sicurezza»

Bici e scooter ad alto rischio in via Tuscolana, nel tratto tra piazza dei Re di Roma e il Grande raccordo anulare. La ciclabile che costeggia la strada è una gincana. In alcuni punti si tratta di una semplice striscia disegnata sull’asfalto, persino sbiadita, quindi viene puntualmente invasa dai veicoli motorizzati. Le auto e i camion ci parcheggiano sopra, e il percorso è spesso ostacolato anche dai pedoni che camminano sulla pista piuttosto che sul marciapiede.

A rendere il pericolo più concreto è anche il comportamento di alcuni ciclisti, come fa notare un residente, Giancarlo Bei: «Vanno troppo veloci, compresi i rider e i guidatori di monopattini,. Non rallentano nemmeno nei punti più rischiosi, come questo», sostiene indicando l’ingresso del garage al 73. «Quando le macchine entrano ed escono spesso si creano incidenti perché le bici sbucano all’improvviso». E aggiunge: «Succede anche che i motorini passino sulla ciclabile per evitare il traffico nelle ore di punta».

Le due ruote a motore sono l’altro punto debole di via Tuscolana. Da una parte, sono più esposti ai difetti dell’asfalto, come le crepe e i rattoppi disseminati per la strada. Dall’altra, sottolinea ancora Bei, «c’è un problema di rispetto del codice della strada. Spesso i motorini non seguono precedenze, stop e semafori. All’incrocio con via del Quadraro, circa due settimane fa, si sono scontrate due moto. Succede spesso». I motocicli sono protagonisti di incidenti e tamponamenti, più o meno gravi, quasi quotidianamente. L’ultimo proprio nella tarda mattinata di ieri, all’altezza di largo Unia, in cui sono rimasti coinvolti una macchina e un motorino, che ha richiesto l’intervento di un’ambulanza, della polizia e dei vigili. «È un continuo, c’è davvero bisogno di maggiore sicurezza», commenta una cittadina, Natalina Verri, mentre passa sul marciapiede accanto. «Questi scooter sono sempre a terra – sospira – e ogni volta mi preoccupo perché mio figlio ne guida uno».

L’incrocio con via Gela è particolarmente pericoloso: procedendo verso il Centro, il semaforo verde per svoltare a sinistra e immettersi nella strada coincide con quello di chi continua dritto sulla Tuscolana nella direzione opposta. Terreno fertile per scontri tra vetture, ma anche coi pedoni. Tra gli ultimi quello costato la vita a Davide Nataletti, 34 anni, morto lo scorso maggio in sella alla sua moto. Sul palo di un cartello stradale, in omaggio alle vittime della strada, sono legati alcuni mazzi di fiori: uno dei numerosi altarini presenti sulle strade killer della Capitale.

Era in sella al suo scooter Daniele Diana, 40 anni, quando a maggio 2018, tra via del Ponte delle Sette Miglia e il Gra, si è schiantato contro un autocarro. A ricordarlo, attaccati al guardrail che divide le carreggiate, ci sono 2 foto col suo nome e un cuore composto da rose. Era un centauro anche Romano Misino, 51 anni, prima di perdere la vita a settembre 2021 all’incrocio con via Rocca di Papa. Il suo volto immortalato in uno scatto ora osserva quel punto, attaccato al palo della luce dove sono stati posizionati anche fiori e una sciarpa della Roma. Sono troppe le persone per cui percorrere la Tuscolana è stato letale, senza contare gli incidenti senza vittime. Come il maxi tamponamento all’inizio di questo mese, all’incrocio con viale Togliatti, di un bus turistico che ha travolto 7 auto e 3 scooter.

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29 ottobre 2022 (modifica il 29 ottobre 2022 | 07:47)

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, 2022-10-29 05:50:00, Strada piena di buche e rattoppi. I residenti: «Qui quasi nessuno rispetta lo stop e corrono anche con i monopattini». E ancora: «Gli incidenti accadono a qualsiasi ora del giorno e della notte. Serve più sicurezza», Camilla Palladino

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