Vicesindaco ripreso con un escort gay: la trappola sessuale a Saint-Etienne

L’inchiesta del giornale online Mediapart rivela una vicenda che si è svolta nella provincia francese, a Saint-Étienne

PARIGI Una trappola sessuale e un complotto durato otto anni per condizionare la vita politica di una città. L’inchiesta del giornale online Mediapart rivela una vicenda che si è svolta nella provincia francese, a Saint-Étienne, centro di 180 mila abitanti poco lontano da Lione. I protagonisti sono il sindaco Gaël Perdriau (sospettato di essere il mandante dell’operazione), il suo vice Gilles Artigues (la vittima), il collaboratore del sindaco, Samy Kéfi-Jérôme (l’esecutore), un escort e una videocamera nascosta.

Da anni il sindaco Perdriau e il suo vice Artigues fanno parte della stessa coalizione di maggioranza che governa Saint-Étienne, ma sono rivali che si detestano sin dal 2008, quando la destra di Perdriau perde le elezioni municipali a vantaggio dei socialisti perché Artigues rifiuta di fare convergere i suoi voti sulla lista di Perdriau. Nel 2014, per evitare una nuova sconfitta, i leader nazionali dei Républicains (destra) e del MoDem (centro) stipulano un accordo: Perdriau sarà candidato sindaco con il sostegno di Artigues, ma in caso di vittoria questi diventerà vice-sindaco e controllerà metà dei consiglieri comunali. La manovra politica ha successo, nel 2014 Gaël Perdriau diventa sindaco di Saint-Étienne. Nella ricostruzione di Mediapart, la sua priorità politica diventa allora frenare le ambizioni e la capacità di azione del vice Gilles Artigues, oltretutto sospettato di volere correre per il posto di sindaco alle successive elezioni del 2020. Artigues è un padre di famiglia, cattolico praticante, con un’immagine conservatrice, poco aperta verso i diritti degli omosessuali.

Ma i suoi nemici sanno anche che Artigues, a dispetto delle sue prese di posizione pubbliche, è gay. Questa sarà la leva per contrastare il suo potere e per renderlo fedele esecutore delle scelte del sindaco Perdriau. «Alla fine del 2014 Gilles Artigues e il consigliere vicino al sindaco, Samy Kéfi-Jérôme, avevano una riunione a Parigi. Ci siamo detti che era il momento di entrare in azione, e abbiamo organizzato una serata speciale per lui», racconta Gilles Rossary-Lenglet, all’epoca compagno di Kéfi-Jérôme. Gli amici del sindaco hanno piazzato una videocamera nella camera d’albergo e hanno organizzato l’incontro a pagamento tra Artigues e un uomo. Nel video, recuperato e consultato da Mediapart, si vede Samy Kéfi-Jérôme fare gli onori di casa e mettere a loro agio Artigues e l’escort incaricato di eseguire un massaggio erotico. Abbassa le luci, mette la musica e versa da bere ai due, poi li lascia soli. L’escort dice adesso che «è stata una situazione orribile, non sapevo che ci fosse una videocamera nascosta e che l’incontro facesse parte di un complotto». Un’ora e mezza di prestazione, alla tariffa di 200 euro l’ora pagati in contanti.

I consiglieri del sindaco realizzano un video di una trentina di minuti, e nel febbraio del 2015 Samy Kéfi-Jérôme mostra alla vittima una specie di trailer, intitolato «In bed with Gilles Artigues». Da quel momento Artigues non oserà più contestare le scelte del sindaco, e anzi potrebbe essere stato costretto a versare all’entourage del sindaco fino a 50 mila euro. Il sindaco Gaël Perdriau e il suo collaboratore Samy Kéfi-Jérôme contestano la ricostruzione di Mediapart, ma le forze di opposizione chiedono le loro dimissioni immediate e l’apertura di un’inchiesta.

27 agosto 2022 (modifica il 27 agosto 2022 | 19:28)

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, 2022-08-27 21:06:00, L’inchiesta del giornale online Mediapart rivela una vicenda che si è svolta nella provincia francese, a Saint-Étienne, Stefano Montefiori

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