Vincoli alla mobilità: il Ministero chiarisce che linterlocuzione con la Commissione europea è tuttora in corso

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Dall’Ufficio Stampa del Ministero dell’Istruzione e del Merito riceviamo la seguente nota riferita ad un nostro recente articolo.
Ringraziamo il Ministero per i chiarimenti forniti; chiariamo a nostra volta che in tutti i nostri articoli sull’argomento dei vincoli abbiamo sempre ribadito che la riduzione della mobilità è appunto legata agli obiettivi previsti dal PNRR [red].
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Con riferimento alla notizia pubblicata in data 21 marzo 2023 sulla testata online “La Tecnica della scuola” dal titolo “Vincoli alla mobilità, Parlamento europeo scrive ai docenti vincolati: ‘Il problema non ci riguarda e va risolto dal vostro Governo’”, Il Ministero dell’istruzione e del merito osserva quanto segue

Il Ministero non ha contezza dell’interlocuzione, di cui si dà notizia nell’articolo, tra il “comitato dei vincolati” e gli organi dell’Unione Europea. Dall’articolo si desume, tuttavia, che questa interlocuzione sarebbe avvenuta con la Commissione Cultura (rectius: Commissione per la cultura e l’istruzione) del Parlamento Europeo, la quale, come è noto, svolge compiti legislativi, istruttori e referenti, rispetto alle deliberazioni dell’aula del citato Parlamento Europeo; mentre compete alla “Commissione europea” la vigilanza sull’attuazione da parte degli Stati membri sul PNRR.

Premesso questo, si fa presente che – a differenza di quanto scritto nell’articolo in argomento – la riduzione della mobilità del personale scolastico costituisce un obiettivo specifico del PNRR: essa, infatti, è chiaramente riportata nella “Riforma 2.1 Reclutamento dei docenti – M4C1-3 – obiettivo iii) limitazione dell’eccessiva mobilità degli insegnanti nell’interesse della continuità dell’insegnamento (nell’interesse della continuità dell’insegnamento)”.

Inoltre, anche gli operational arrangements relativi alla riforma del reclutamento – vale a dire gli accordi siglati il 23 dicembre 2021 dal Governo italiano pro tempore e dalla Commissione europea, nei quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica sul conseguimento di milestone e target necessari per il riconoscimento delle rate di rimborso semestrali delle risorse PNRR – entrando nel merito delle principali disfunzioni del sistema concorsuale e della carriera dei docenti, hanno imposto allo Stato Italiano, tra gli altri obiettivi, anche quello della limitazione della mobilità degli insegnanti nell’interesse della continuità dell’insegnamento raggiunta rafforzando l’attuale vincolo di permanenza per gli insegnanti neoassunti a più di 3 anni”.

Si fa presente che il predetto obiettivo del PNRR è stato considerato raggiunto dalla Commissione Europea in esito all’approvazione dell’articolo 44 del decreto-legge 30 aprile 2022, n.36, convertito con modificazioni dalla legge 29 giugno 2022 n.79.

Nell’ambito della definizione della disciplina della mobilità per l’anno scolastico 2023/24, sono tuttavia emerse rilevanti difficoltà applicative della disposizione normativa, tali da richiedere un parere all’Avvocatura dello Stato e al Dipartimento della Funzione pubblica.

L’esito di tali pareri ha confermato le evidenti incongruenze della citata disciplina normativa, che hanno spinto il Ministro Valditara – al fine di garantire una uniformità di applicazione del vincolo ed evitare eventuali contenziosi – a proporre, nell’ambito del c.d. Decreto-legge “milleproroghe”, uno specifico chiarimento normativo, con il contestuale differimento dell’entrata in vigore del vincolo per i nuovi assunti a partire dalle immissioni in ruolo dell’anno scolastico 2023/24.

Tale proposta normativa, tuttavia, è stata espunta dal testo base del citato decreto-legge proprio dopo il doveroso confronto tenutosi con la Commissione Europea: circostanza che conferma, da sola, l’afferenza di tale misura al perimetro del PNRR.

Si segnala, da ultimo, che un’ulteriore proposta di chiarimento normativo circa l’ambito di applicazione della disciplina sul vincolo iniziale è stata prospettata dal Ministero anche in occasione delle recenti, formali, interlocuzioni con la Commissione Europea, volte ad apportare alcune modifiche al periodo transitorio della più complessiva riforma del reclutamento.

Inoltre, nell’ambito dell’ordinanza ministeriale del 1° marzo 2023 (che avvia le procedure di mobilità del personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2023/2024) pur in assenza di un conclusivo riscontro da parte della Commissione Europea, il Ministero, al fine di non pregiudicare le aspettative dei docenti e assicurare l’ordinato avvio del prossimo anno scolastico, ha ritenuto di far accedere alle citate procedure di mobilità anche i docenti immessi in ruolo nell’anno scolastico 2022/23: ciò, tuttavia, come è espressamente detto nell’ordinanza, con riserva del più volte citato intervento normativo di chiarimento, subordinato alla interlocuzione con la Commissione Europea.

Pertanto, solo in esito al riscontro della Commissione Europea si renderà possibile per il Ministero proporre le conseguenti, auspicate misure normative finalizzate a disciplinare in modo migliorativo il periodo transitorio della riforma PNRR del reclutamento scolastico, ivi compresa quella volta a chiarire l’ambito di applicazione, soggettivo e temporale, della norma relativo al vincolo triennale per i docenti neo-assunti.

Ministero dell’Istruzione e del Merito
Ufficio stampa

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