Violenza a scuola, presto attivo un Osservatorio sulla sicurezza del personale. Barbacci (Cisl): I docenti si sentono soli

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Ieri, martedì 14 marzo 2023, presso la Settima Commissione del Senato (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport) si è tenuta un’audizione informale di organizzazioni sindacali e associazioni professionali in relazione alle problematiche riguardanti il contrasto agli episodi di violenze nei confronti degli insegnanti e del personale della scuola.

Marti (Lega): “Ridare autorevolezza ai docenti”

“Trattare in Commissione il fenomeno della violenza contro insegnanti e personale scolastico – ascoltando le testimonianze di chi è stato vittima o di chi l’ha raccontata ai media, e con l’analisi di chi osserva quello che sta accadendo da un punto di vista sociale e psicologico – era prioritario, non solo per tracciare un quadro a 360° su un fenomeno ormai dilagante, ma soprattutto per affrontare il problema, di concerto con il ministero dell’Istruzione, nell’unico modo possibile, ovvero insieme a comunità educante e società civile”, ha dichiarato Roberto Marti, presidente della Commissione Cultura al Senato al termine dei lavori presso la sede di palazzo Madama. 

“Gli episodi di violenza verso insegnanti e personale scolastico, ai quali abbiamo assistito negli ultimi mesi, sono la fotografia di un rapporto di fiducia tra scuola e famiglia che si va sgretolando ogni giorno di più. La perdita di forza del patto di corresponsabilità educativa mina l’autorevolezza e il prestigio che la figura dell’insegnante dovrebbe ricoprire. La nostra idea – sulla quale si sta lavorando per una mozione unitaria in Commissione – va nella direzione di attivare un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con l’intento di monitorare gli episodi di violenza e tutti quegli episodi ‘sentinella’ che potrebbero sfociare in minacce o violenze; monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro; promuovere la diffusione di buone prassi in materia di sicurezza del personale scolastico e lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto”.

“L’Osservatorio – conclude Marti – potrebbe lavorare in sinergia con il Tavolo permanente di confronto tra le associazioni delle famiglie e le rappresentanze degli studenti, istituito di recente dal Ministero dell’Istruzione, e contribuire da un lato alla sensibilizzazione della cultura del rispetto nella scuola, dall’altro a ridare centralità e autorevolezza alla figura dell’insegnante. Non sarebbe un punto di arrivo ma di partenza, per affrontare un tema delicato che richiede la collaborazione di tutti, comunità educante, istituzioni, società civile”.

La Cisl Scuola chiede un approccio sistemico

La CISL Scuola, rappresentata in tale circostanza dalla segretaria nazionale Paola Serafin, ha consegnato per deposito agli atti della Commissione una propria memoria scritta a firma della segretaria generale Ivana Barbacci. Ecco cosa ha scritto quest’ultima: “Esprimiamo grande preoccupazione per il progressivo estendersi di episodi di violenza contro il personale della scuola. Segnaliamo che in Italia non sono disponibili dati ufficiali né un Osservatorio. Attualmente i dati sono ricavabili fondamentalmente dalle notizie dei media”.

“Tuttavia, probabilmente le segnalazioni di episodi di violenza contro il personale della scuola non danno contezza della reale dimensione del fenomeno. Non abbiamo una codificata definizione di ciò che deve essere considerato violenza, che si manifesta in molteplici forme e può anche essere strisciante. Inoltre, spesso i docenti neppure segnalano i fatti, sia per la delicatezza della relazione educativa in gioco, sia perché convinti dell’inutilità di qualsiasi denuncia. Il sentimento ricorrente che registriamo è di una sostanziale solitudine di fronte a forme di aggressione subite in ragione del servizio svolto e nella convinzione di una sostanziale impunità degli aggressori”.

Ecco alcuni punti sui il sindacato crede che bisogna riflettere: “Il personale, in alcuni casi, è bullizzato dalle famiglie, in altri dagli stessi allievi e questi episodi innescano un circolo vizioso perché hanno pesanti effetti sulla motivazione dei docenti e sulla serenità del rapporto con gli allievi e con i colleghi. Il fenomeno è trasversale, non registriamo particolari caratterizzazioni di background anche se dobbiamo rilevare che la ricerca scientifica su questo tema appare ancora sporadica”.

“Negli anni si è assistito a un progressivo indebolimento del prestigio del docente, sia per un’improvvisa assimilazione ai cosiddetti “fannulloni”, sia per la costante riduzione del potere di acquisto degli stipendi. Il personale della scuola è il meno pagato nella PA e questo definisce il suo status anche agli occhi dell’opinione pubblica, tanto che la professione docente non risulta più attrattiva nei territori che offrono alternative ben più vantaggiose di impiego lavorativo. Occorre dunque un importante investimento che riconosca anche nella retribuzione il valore della funzione svolta dal personale scolastico”.

“È indispensabile potenziare la formazione di tutto il personale affinché acquisisca capacità di comunicazione inclusiva e competenze adeguate su tecniche deflative del conflitto e di gestione della classe ove vi siano casi più complessi”.

“Il rischio di aggressione dev’essere preso in considerazione nel DVR (Documento di valutazione del rischio), anche con procedure di rilevazione di cosiddetti eventi sentinella e relative strategie di prevenzione. È dunque necessario, in via generale, un approccio sistemico, non episodico né frammentario, che riporti la scuola al centro dell’attenzione delle politiche pubbliche”, ha concluso Ivana Barbacci.

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