Violenza a scuola, nelle classi è una battaglia. In Lombardia va peggio: servizi sociali in soccorso di un istituto ogni cinque

di Valentina Santarpia

I dati Uil: sempre pi famiglie pagano i danni dei figli Il sondaggio. Secondo Skuola.net il 20% degli studenti ha assistito a uno scontro fra ragazzi e docenti

Un istituto su cinque dovuto ricorrere all’aiuto dei servizi sociali, nel 6% stato necessario richiedere l’intervento della pubblica autorit e nel 7% le intemperanze degli studenti hanno prodotto sanzioni economiche a carico delle famiglie.
I dati della Uil Lombardia descrivono le scuole come un campo di battaglia. Il 15% delle famiglie lombarde stato chiamato dal dirigente scolastico a risarcire il danno causato dai figli (a livello nazionale la media scende all’11%) mentre nel 47% degli istituti i ragazzi pi esagitati hanno scontato la sanzione inflitta dal consiglio di classe con lavori utili alla scuola. La media nazionale pi bassa di 11 punti: il 36%.
Skuola.net parla di Far West: da un sondaggio su un campione di 1.800 studenti delle superiori soltanto dall’inizio di quest’anno scolastico uno studente su cinque dice di aver assistito a uno scontro frontale tra un suo compagno e il professore mentre era in classe. In un caso su tre si trattava di episodi sistematici e non isolati. Nel 70% dei casi erano aggressioni sul piano verbale – insulti, risposte fuori luogo, proteste rumorose – ma il 18% racconta di aggressioni fisiche (lancio di oggetti, faccia a faccia, mani addosso) e il 12% denuncia un mix tra parole pesanti e affronti a corta distanza. E questi sono solo i dati emersi: sono decine le segnalazioni minimizzate per non dare una brutta immagine della scuola, come ammette lo stesso segretario Uil Lombardia Abele Parente.

Le prof aggredite: Ci siamo sentiti sole

E lo confermano le testimonianze. L’ho raccontato anche in audizione al Senato: mi sono sentita sola, come se la colpa di quanto accaduto fosse solo mia, della mia incapacit di tenere a bada la classe, racconta Maria Cristina Finatti, 61 anni, la prof di scienze e biologia dell’istituto superiore Viola Marchesini di Rovigo impallinata dagli studenti lo scorso 11 ottobre. Per questo, insieme alla sua solidariet, lancia un messaggio alla collega aggredita ad Abbiategrasso: Non abbia paura, dobbiamo essere forti e continuare a fare il nostro lavoro: l’obiettivo educare questi ragazzi e andare oltre le loro fragilit. I suoi avvocati stanno portando avanti la querela contro la classe che l’ha aggredita, ma finora i responsabili non sono stati puniti. Anche Lucia Celotto, docente del liceo Plinio Seniore di Castellammare di Stabia, presa a schiaffi un paio di mesi fa dalla mamma di un’alunna che aveva avuto voti bassi, descrive lo stesso clima: Non ho avuto ancora il coraggio di rientrare a scuola, non sono serena, non mi sono sentita tutelata. Ho denunciato, ma non so come andr a finire. Il punto che noi siamo una comunit educante e dobbiamo essere forti e solidali. Dove non c’ comunione di intenti anche il ragazzo viene depistato nel processo di apprendimento.

La scia di casi nell’ultimo anno scolastico

Tra Finatti e Celotto, sono decine gli episodi riportati dalle cronache. Dalla professoressa di Lettere di un istituto superiore di Gallarate, giovane precaria, che il 18 ottobre si prese un pugno in faccia da uno studente, al docente che il 20 gennaio a Modena stato aggredito verbalmente da due studenti a cui aveva chiesto di spegnere la sigaretta, e poi ha accusato un malore. Cosa succede? L’incapacit di raccontare il dolore fa s che i ragazzi mettano in scena la violenza, contro se stessi o gli altri – spiega Matteo Lancini, psicologo e autore di Sii te stesso a modo mio -. Ne vediamo sempre pi spesso. Non sono gesti trasgressivi o oppositivi, ma di disperazione totale, spesso accompagnati da una momentanea perdita di contatto con la realt. importante che non si nascondano certi episodi, ma anzi che la scuola ne parli, elabori e affronti.

30 maggio 2023 (modifica il 30 maggio 2023 | 13:16)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/scuola/secondaria/23_maggio_30/violenza-scuola-classi-battaglia-lombardia-va-peggio-servizi-sociali-soccorso-un-istituto-ogni-cinque-db03c4c4-febd-11ed-bdb3-4e4119348c51.shtml, , https://rss.app/feeds/0kOk1fn8PPcBHYnU.xml, Valentina Santarpia,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version