di Cristina Marrone
Ricercatori dell’Università di Glasgow hanno scoperto con un esperimento in laboratorio che i due patogeni uniscono le forze per infettare più cellule polmonari
Due comuni virus, quello dell’influenza A e il virus respiratorio sinciziale (RSV) possono fondersi e formare un virus ibrido in grado di eludere il sistema immunitario e infettare le cellule polmonari. L’esperimento è stato fatto in laboratorio e non è chiaro se la fusione possa verificarsi anche in natura e possa coinvolgere altri virus: i ricercatori lo ritengono comunque molto probabile. Lo studio, condotto da un team internazionale guidato da scienziati del Centro per la ricerca sui virus dell’Università di Glasgow, è stato pubblicato su Nature Microbiology e secondo gli scienziati la scoperta potrebbe spiegare il perché le co-infezioni possono causare malattie più gravi in determinati pazienti, con polmoniti potenzialmente letali.
Quanto colpiscono i virus
Ogni anno circa 5 milioni di persone in tutto il mondo vengono ricoverate in ospedale con l’influenza A mentre il virus respiratorio sinciziale (RSV) è la principale causa di infezioni acute del tratto respiratorio inferiore nei bambini sotto i cinque anni e negli anziani e può causare gravi malattie. Il virus sinciziale provoca oltre 420 mila ricoveri ogni anno e 29 mila decessi tra gli adulti nei Paesi industrializzati (è allo studio un vaccino destinato agli anziani).
Come è nato il virus ibrido
Si ritiene che le co-infezioni (quando una persona viene infettata da entrambi i virus contemporaneamente) non siano così rare, ma non è chiaro come i due virus interagiscano tra di loro. Per scoprirlo la dottoressa Joanne Haney e i colleghi del centro di ricerca di Glasgow hanno deliberatamente infettato in laboratorio cellule polmonari umane con i virus dell’influenza A e con il virus RSV scoprendo, con sorpresa, che invece di competere tra di loro come si sarebbero aspettati e come fanno altri virus, si sono fusi per formare un nuovo virus ibrido a forma di palma, con il virus RSV posizionato sul tronco e il virus dell’influenza sulle foglie, come è stato osservato con microscopi ad altissima risoluzione. «Questo tipo di virus ibrido non è mai stato descritto prima – ha commentato al Guardian Pablo Murcia, supervisore del lavoro – e stiamo parlando di virus di famiglie completamente diverse che si combinano ai genomi e alle proteine esterne di entrambi i virus. Si tratta di un nuovo tipo di agente patogeno virale».
Un’alleanza pericolosa
I ricercatori hanno potuto osservare come il virus ibrido sia stato in grado di infettare le cellule vicine anche in presenza degli anticorpi contro l’influenza che normalmente bloccherebbero l’infezione. Sebbene gli anticorpi si siano legati alle proteine dell’influenza, contrastandola, le proteine dell’RSV sono riuscite disinnescare le difese immunitarie e a infettare le cellule polmonari. I due virus insieme riescono ad eludere il sistema immunitario ma la loro alleanza può anche consentire loro di arrivare a una gamma più ampia di cellule polmonari: mentre l’influenza di solito infetta le cellule del naso, della gola e della trachea, l’RSV tende a preferire le cellule della trachea e dei polmoni.
25 ottobre 2022 (modifica il 25 ottobre 2022 | 17:46)
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, 2022-10-25 18:05:00, Ricercatori dell’Università di Glasgow hanno scoperto con un esperimento in laboratorio che i due patogeni uniscono le forze per infettare più cellule polmonari, Cristina Marrone