di Irene Soave
La curva critica delle unioni non spaventa chi lo fa per la prima volta: in media si “investono” 24.500 solo per il cibo… E sulla partecipazione c’ chi indica l’Iban
L’ultimo stato Fabio Volo: da cantore dell’amore a lieto fine – in 11 romanzi rosa a misura di lettrice sognatrice – a padre single per il bene dei figli, dopo il divorzio, appena annunciato, dalla moglie Johanna Hauksdottir. Prima di lui, la guerra dei Rolex tra Francesco Totti e Ilary Blasi; l’accordo amichevole con cui si sono detti addio Claudio Amendola e Francesca Neri; Wanda Nara e Mauro Icardi; Shakira e Gerard Piqu. I tribunali di tutta Italia registrano 267 richieste di separazione al giorno, una ogni cinque secondi. Il duemilaventidue: l’anno in cui divorziano tutti. Tranne quelli che, imperterriti, si sposano. E non sono pochi. I matrimoni, vero e proprio settore industriale che un’associazione di categoria, la Federmep, stima valga lo 0,8% del Pil cio 15 miliardi di euro l’anno, sono ripresi dopo il biennio pandemico a pieno regime; le prenotazioni di chiese e ristoranti per il 2023 sono complete al 90%, quelle per il 2024 al 50% (sempre Federmep); la stima per il 2021, ancora provvisoria, che si siano sposate circa 179 mila coppie in 12 mesi cio poche migliaia meno di prima del Covid. E la spesa media, 24.500 euro circa per ogni ricevimento, quella di una scommessa che i contraenti prendono molto, molto sul serio.
180MILA MATRIMONI SONO STATI CELEBRATI QUEST’ANNO, SOMMANDO LE PRIME NOZZE ALLE SECONDE NOZZE, CHE SONO UNA SU CINQUE DEL TOTALE
Vita e favole
Non mi spiego perch, borbotta lo scrittore Giuseppe Culicchia, divorziato e autore di Finch divorzio non vi separi , appena uscito per Feltrinelli. Forse la nostra innata voglia di credere alle favole. Ma sposarsi sotto ogni punto di vista una scommessa insensata, dal punto di vista di lui quanto di lei. E per quanto mi sforzi non capisco la determinazione del mondo Lgbt, che pretende di poter cascare nello stesso errore di noi eterosessuali. Le unioni civili tra persone dello stesso sesso, in Italia, sono state duemila nel 2021; il comparto wedding si adegua e offre bouquet “maschili”, anelli di fidanzamento da uomo (idea di Tiffany, 2021) e anche eventi ad hoc. Vari wedding planner si dicono specializzati di questa “nicchia”, come Tiziana Etoschi, il cui sito offre wedding planning lgbtq+ al grido di happiness has no gender , la felicit non ha genere.
Enrico IV e la strategia della pernice
L’errore di cui parla Culicchia, invece, quello di pensare di voler mangiare lo stesso piatto, anche il proprio preferito, tutti i giorni. Per carit, il sushi buono. Ma…”. Il confessore di Enrico IV di Francia, che rimproverava il sovrano per le sue infedelt coniugali, si vide servire per giorni dal cuoco di corte sempre lo stesso piatto, il pi sopraffino: pernice. Finch ne fu nauseato. Enrico IV intendeva cos dimostrargli che tutto, dopo un po’, viene a noia, figurarsi un coniuge. Era il finire del Cinquecento, e da allora la metafora culinaria non ha perso attualit. La cosa che mi fa pi ridere del matrimonio, continua Culicchia, sono tutti i preparativi per imbandirlo: banchetto, vestiti buoni quando sarebbe pi giusto indossare un sudario, wedding planner ….
Corsa alla spesa
Eppure sono proprio questi gli aspetti delle nozze che rendono il “comparto wedding” – cos definito dagli addetti ai lavori – un settore cos redditizio. Periodicamente finisce in cronaca una coppia novella che ha festeggiato al ristorante il matrimonio, prenotando per pochi intimi, senza dire che era un banchetto nuziale: lo ha fatto a settembre una coppia di Roma, facendo infuriare il ristoratore della via Appia che ha visto entrare una dei commensali con l’abito bianco.
Avremmo speso troppo se avessimo detto che era un pranzo di nozze, ha spiegato lo sposo al Messaggero. Quanto? Secondo il Libro bianco dei matrimoni del sito Matrimonio.com , in media 225 euro a commensale. Solo per mangiare. Poi ci sono fiori, automobili, fotografi, truccatori, abiti per lui e per lei, bomboniere, l’offerta per l’officiante se ci si sposa in chiesa, i wedding planner … Le fiere di settore sono decine, sedici solo quelle di livello nazionale; 350 mila (anche battesimi, anniversari, feste private) gli eventi organizzati ogni anno; tra i 12 e i 24 mesi il tempo medio per pianificarli; 50 mila, in Italia, le aziende coinvolte.
LO SCRITTORE CULICCHIA: E’ UNA SCOMMESSA INSENSATA, SOTTO OGNI PUNTO DI VISTA. ALTRO CHE ABITI BUONI, SAREBBE PIU’ UN SUDARIO
Una torta cos ricca che i wedding planner , figure professionali di nascita relativamente recente, sono gi divisi in quattro associazioni di categoria, Associazione italiana wedding planner, Wmi, Federmep e Assowedding. Decine di professionisti, ma le vere star della professione, le Bernardini de Pace del banchetto nuziale, sono due: al Sud spadroneggia Cira Lombardo, wedding planner della provincia di Avellino che segue personalmente, cos recita il suo sito, solo matrimoni con un budget da 49 mila euro in su; il suo staff segue quelli dai 29 mila euro in su. Negli ultimi 15 anni solo Lombardo personalmente ha organizzato circa 500 matrimoni; il conto presto fatto. Promette ai suoi sposi esperienza, estro, emozione e soprattutto tempi della cerimonia scanditi al secondo.
Primo: pensare ai fiori
Al Nord il nome pi ambito la torinese Anna Frascisco, che da vent’anni organizza le nozze delle famiglie pi importanti del Paese. Snocciola qualche cognome, per dare l’idea, e poi un budget: I nostri clienti si sposano con 90-100 mila euro in media, per un centinaio di invitati. Ma la maggior parte di loro investe nelle nozze dai 300 mila ai 2 milioni. Un non addetto ai lavori, che magari non abbia mai visto nemmeno le numerose trasmissioni tv che hanno concorso alla formazione di una coscienza nazionale sull’argomento – come Quattro matrimoni o Il boss delle cerimonie – potrebbe chiedersi com’ un matrimonio da due milioni: Flower designer internazionali, chef stellato, band di fama mondiale che alloggiamo in luoghi alla loro altezza. Tra i clienti anche persone molto umili, che risparmiano una vita per una giornata cos.
LA WEDDING PLANNER: NON C’E’ PIU’ IL BIANCO TOTALE: SI MESCOLANO I COLORI. I CLIENTI? LA MAGGIOR PARTE INVESTE DA 300MILA A 2 MILIONI
Da maggio a fine ottobre, meno le due centrali di agosto – che l’alta stagione dei matrimoni – organizzo un evento di prima linea e uno di secondo piano per ogni weekend. Non possiamo seguirne pi di due a weekend, per seriet. Seriet che, spiega Frascisco, latita tra le centinaia di improvvisati che si buttano nel mio settore. L’invito a non fidarsi, o almeno a verificare che abbiano la partita iva: Il nero diffusissimo. Nel matrimonio di tendenza oggi l’attenzione massima va ai fiori, che sono l’avanguardia stilistica delle nozze. Il colore non pi il bianco totale, si mescolano sempre colori. Per risparmiare in molti scelgono di evitare il weekend, sposandosi magari il gioved o, in barba alla scaramanzia, il venerd. Anche le basse stagioni sono in auge. A febbraio ti sposi con pi calma.
Invitati e sostenitori
S, ma chi paga? Normalmente gli sposi, spiega Anna Frascisco. Le famiglie un po’ aiutano. Il non detto che l’Iban ormai quasi sempre stampigliato sulle partecipazioni (sono contraria) al posto della vetusta lista nozze, serva a raccogliere donazioni che risarciscano la coppia dell’esborso. Il calcolo del dono di nozze, dunque, ben lontano dal gesto spontaneo, segue criteri degni dell’antropologia. Quanto donare? Il sito Matrimonio. com , che in materia Cassazione, taglia la testa al toro offrendo un contatore: i fattori sono il grado di parentela con gli sposi, il livello del banchetto, l’intenzione o no di frequentarlo (il 10% degli invitati non va), se si portano fidanzati o bambini, se gli sposi offrono hotel o biglietti aerei. Un elemento resta fuori dal computo: se il matrimonio si svolge al Nord, la spesa pu essere pi contenuta; al Sud, per mandare una “busta” dignitosa alle nozze a cui si invitati, si arriva a indebitarsi.
Realt e mito
In alcune localit del Sud si invita tutto il paese, lo annuncia il parroco a Messa, spiega l’antropologa Elisabetta Moro. E ogni famiglia manda una delegazione, secondo la vicinanza agli sposi e anche all’offerta che si sente di fare. Ma a Napoli un matrimonio costa anche tre, quattro volte tanto la media nazionale. Al Sud un investimento emotivo colossale, la scommessa di una vita: la famiglia resta il mito pi grande di tutti. Nonostante i divorzi – che aumentano pi che ovunque al Sud, come in Calabria dove nell’ultimo decennio i divorzi sono cresciuti di due terzi – e nonostante la congiuntura economica. Ho fatto un sondaggio informale tra i miei studenti universitari, ventenni, a Napoli, prosegue l’antropologa, che al focolare nuziale pi celebre della storia, il Presepe, ha dedicato il suo pi recente saggio (Il Mulino, 2022) scritto insieme a Marino Niola. Il 95% di loro vuole sposarsi in chiesa e con l’abito bianco. Il 97% di loro pensa che sia per sempre. Nonostante i divorzi, il femminismo, la crisi. I social e la tv hanno rilanciato il genere. E il matrimonio tornato quello che sempre stato nei secoli: un grande mito, tra i pochi che abbiamo ancora a disposizione.
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20 dicembre 2022 (modifica il 20 dicembre 2022 | 08:04)
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, 2022-12-20 07:07:00, La curva critica delle unioni non spaventa chi lo fa per la prima volta: in media si “investono” 24.500 solo per il cibo… E sulla partecipazione c’è chi indica l’Iban, Irene Soave