Elly Schlein si era detta convinta di vincere: e lo ha fatto, con un risultato che un cataclisma per la sinistra italiana. Vista con gli occhi della politica, la sua vittoria sembra un regalo agli avversari: ma potrebbe essere l’opposto. Perch una segretaria con queste caratteristiche, il Pd non l’ha avuta mai Elly Schlein l’aveva detto al Corriere con una sicurezza impressionante — sono convinta di vincere —; ma ci credevano in pochi, oltre a lei e al suo mentore Franceschini (una come Elly nasce ogni dieci anni). Il risultato dell’ultima piovosa domenica di febbraio un cataclisma nella sinistra italiana. Non soltanto si sono espressi pi elettori del previsto; non soltanto hanno spazzato via sondaggi e pronostici; hanno ribaltato pure il voto degli iscritti, che aveva nettamente premiato Stefano Bonaccini. A guardare la vittoria di Elly Schlein con gli occhiali della politica, la si potrebbe definire un regalo a Renzi e Calenda, che erano finiti in un angolo dopo il flop della Moratti e ora esultano: il voto palesemente antirenziano di ieri apre spazio al centro e quindi all’odiato Renzi. Neppure Giorgia Meloni dispiaciuta: il presidente dell’Emilia Romagna appariva un avversario pi solido e sperimentato di una giovane priva di esperienza amministrativa. Eppure mai come stavolta a guardare la vittoria della Schlein con gli occhiali della politica si rischia di non capire nulla. Il segno del nostro tempo la rivolta contro l’establishment, il sistema, e tutto quanto percepito come vecchio. Certo, la Schlein era sostenuta da una parte della nomenklatura del Pd, a cominciare appunto da Franceschini. Ma rispetto al figlio del partito, al comunista emiliano Bonaccini, una giovane donna che al Pd sino a poco fa non era neppure iscritta ha rappresentato il Nuovo. Una scelta radicale, che la base ha fatto d’istinto pi che con il ragionamento, pensando di non avere nulla da perdere. La svolta venuta dalle grandi citt, e rispecchia il cambiamento sociale della sinistra italiana. Il Pd non pi il partito delle coop, dell’asse tosco-emiliano, degli artigiani rossi. un partito di borghesia metropolitana, attento ai diritti civili, alle ragioni della piazza e dei movimenti, dalle Sardine agli antifa. Elettori che l’aggressione di Firenze ha motivato, e che non hanno perdonato a Bonaccini le parole con cui riconosceva alla Meloni una certa capacit. Elettori che hanno scoperto la Schlein alla vigilia delle elezioni del 25 settembre, quando alla nota rivendicazione di identit della Meloni – io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana… – ha contrapposto la propria rivendicazione di identit: Sono una donna, amo una donna, non sono madre, ma non sono meno donna per questo. Ora pu succedere di tutto. Che il partito si ricompatti, o che i centristi ex renziani raggiungano il loro vecchio capo. Che il Pd ribadisca la linea filo-ucraina o la ammorbidisca. Che il rapporto con i Cinque Stelle rinasca o che aumenti la competizione a sinistra. Che gli elettori liberali, moderati, cattolici guardino altrove o che la nuova segretaria sappia avvicinare alla politica una nuova generazione, che in parte si mossa – per la prima volta – gi ieri. L’esperienza del passato che non esiste un posto pi precario della segreteria del Pd. Eppure una segretaria come Elly Schlein il partito non l’ha mai avuta; e non solo perch non ha mai avuto una leader donna. Finora il Pd stato retto da ex democristiani — il padre fondatore Prodi, il suo figlio politico Enrico Letta, il rottamatore Renzi, lo stesso Franceschini — o da uomini formatisi nel Pci ma navigatori di lungo corso, ben noti all’opinione pubblica, non esattamente percepiti come radicali, da Veltroni a Zingaretti passando per Bersani. Elly Schlein una novit e un esperimento. Se la gente percepir che dietro di lei ci sono i soliti, non sar una novit e non sar un esperimento lungo. Lo stesso accadr se la forte carica ideale che la anima assumer un carattere ideologico distante dalla realt, se la nuova leader si rivolger al Paese come vorrebbe che fosse, non come . Eppure possibile anche che Elly Schlein sia destinata a sorprendere ancora una volta. 27 febbraio 2023 (modifica il 27 febbraio 2023 | 00:33) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,