Voto in condotta, ci sarà una riforma. Valditara: Stop a sospensioni, sì a lavori socialmente utili per i bulli. Segnale di rispetto per i docenti

“Il mio obiettivo è una scuola che promuova la cultura del rispetto, che ripristini l’autorevolezza dei docenti e rimetta al centro il principio di responsabilità restituendo piena serenità alla comunità educante”.

Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenuto alla Camera dei deputati per il Question Time previsto.

Il caso di Rovigo ha visto l’intervento del Ministero per ripristinare una adeguata osservanza delle disposizioni normative“, aggiunge.

Abbiamo ripensato l’istituto della sospensione. Abbiamo immaginato delle attività di cittadinzna soldidale e la necessità di più scuola, più impegno e più studio per chi si è comportato da bullo

Necessità di più scuola, più impegno, più studio nei confronti di quei ragazzi. Annunceremo presto queste misure. Segnale di inversione di tendenza, segnale di rigore e serietà per rispetto ai docenti e ai dirigenti per quello che è il lavoro più bello del mondo”, conclude Valditara

Nel corso della mattinata del 28 giugno, Valditara aveva già battuto il tema dicendo: “Io non credo alle sospensioni come sono concepite oggi. Abbandonare da solo un ragazzo lo danneggia. Questo ragazzo ha bisogno di più scuola e di valori socialmente utili. Ha bisogno di essere più responsabilizzato con più studi e attività a favore della comunità. Io le ho definite attività di cittadinanza solidale“.

Uno sguardo particolare il Ministro lo ha rivolto al Sud:  “I ragazzi del Mezzogiorno hanno meno opportunità di successo educativo e poi lavorativo. Noi interveniamo con più insegnanti e più soldi e tante azioni a supporto delle scuole del Mezzogiorno. Ci sarà l’estensione del tempo pieno, si faranno attività anche nel pomeriggio a scuola“.

IL TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA DEL MINISTRO

Ringrazio l’Onorevole interrogante, perché con il suo quesito mi offre la possibilità di ribadire, anche in questa sede, che il mio obiettivo è una scuola che promuova la cultura del rispetto, che ripristini l’autorevolezza dei docenti e rimetta al centro il principio di responsabilità, restituendo piena serenità alla comunità educante.
Abbiamo iniziato con varie misure: la chiusura del contratto, l’assistenza dell’avvocatura dello Stato, l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, un piano casa che sarà delineato più approfonditamente nelle prossime settimane. Oggi dobbiamo intervenire in modo netto, in modo chiaro su alcuni passaggi che riguardano il voto di condotta e le misure per contrastare forme di bullismo e di mancanza di rispetto nei confronti dei docenti.
Ora il caso di Rovigo è stato un caso importante, un caso che ha visto l’intervento diretto del Ministero per ripristinare l’adeguata osservanza delle disposizioni normative. Dirò subito che oggi ci siamo riuniti, con il mio staff tecnico: abbiamo delineato alcune misure che restituiscono centralità al comportamento dello studente, abbiamo ripensato all’istituto della sospensione. Riteniamo che tenere a casa un ragazzo a non fare nulla sia un danno per lui, abbiamo immaginato delle attività di cittadinanza solidale e abbiamo immaginato anche la necessità di più scuola, più impegno, più studio nei confronti dei ragazzi che si sono resi responsabili di atti di bullismo. Annunceremo molto presto queste misure e, in ogni caso, ritengo che aver dato un segnale di inversione di tendenza, un segnale di rigore, di serietà, sia importante per i tanti docenti, per i tanti dirigenti scolastici che tutti i giorni svolgono con grande dedizione il lavoro più bello del mondo, perché è un lavoro che dà il futuro ai nostri giovani.

Sul tema delle aggressioni verso i docenti Valditara poche ore prima aveva infatti detto che già nove docenti hanno richiesto la difesa legale da parte dello Stato, segno che la nuova misura è accolta positivamente.

Sul tema aggressioni ai docenti, ricordiamo la proposta di legge del deputato leghista Rossano Sasso, che prevede una maggiore durezza dei reati commessi contro il personale scolastico.

Ricordiamo inoltre che sul tema anche Orizzonte Scuola è stata audita alla Camera, con il nostro direttore Eleonora Fortunato, che ha spiegato, come “la scuola è un ambiente naturale per sperimentare l’approccio riparativo della giustizia. Grazie al suo ruolo educativo, la scuola può diventare uno spazio in cui si pratica l’ascolto, la comprensione delle esperienze altrui e la ricerca di accordi per il futuro. L’adozione del paradigma riparativo consente di trovare risposte che promuovono la riparazione del legame sociale violato, responsabilizzando gli individui e gestendo le conseguenze distruttive del conflitto nell’ambito dell’”Educazione civica e alla convivenza civile””.

La proposta di legge prevede per chi aggredisce il personale scolastico, una pena aumentata da uno a due terzi, la pena massima per la violenza a 7 anni e sei mesi, con l’oltraggio che arriva fino a 5 anni.

Studenti bulli, si va verso i servizi sociali. Pene più severe per chi aggredisce il personale scolastico

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