di Gianna Fregonara
Il progetto della Comunit di Sant’Egidio che intercetta migliaia di studenti che hanno abbandonato. Come rimuovere gli ostacoli. Il libro e il convegno a Roma
Ci vuole coraggio a intitolare un progetto contro la dispersione scolastica W la scuola. Ma la comunit di Sant’Egidio l’ha fatto. E, a sentire i racconti degli studenti che in questi due anni si sono riavvicinati alla scuola grazie al contatto con i volontari, Evelina Martelli, che ha coordinato il progetto, ha avuto ragione: sono tornati in classe pi di duemila studenti a Roma, dal Covid in poi, e altre centinaia in tutte le citt in cui la comunit presente: Genova e Napoli innanzitutto.
Il progetto
L’obiettivo del progetto diretto: raggiungere gli irraggiungibili, quegli studenti, molti ancora bambini, che la scuola si persa per le ragioni pi varie, spesso anche banali. Non a caso i volontari sono dei facilitatori, dei mediatori chiamati alle volte dai dirigenti scolastici, altre dagli insegnanti, altre ancora dai genitori stessi, per riallacciare i contatto con i prof e la classe, per far la pace tra lo studente e la scuola. Chi sono i facilitatori? Lo spiega la mamma di Daniele, 13 anni, che dopo l’ennesimo colloquio burrascoso con i professori e la prospettiva della bocciatura gi chiara alla fine del primo quadrimestre incontra Davide. E lo definisce cos: “una persona di cui ti puoi fidare”, un gancio sicuro a cui attaccarsi . Inutile dire che la mediazione ha portato i suoi fruttie Daniele tornato in classe.
Il libro
Se ne parlato il 28 novembre nella Biblioteca della Comunit a Trastevere con il presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, che ha ricordato come questo progetto si inserisca nella visione educativa che va da don Milani a Mario Lodi e alle “scuole delle pace”. Con lui anche il rettore di Roma Tre Massimiliano Fiorucci, Barbara Romano, ricercatrice della Fondazione Agnelli, e Marco Rossi Doria, presidente della’impresa sociale “con i bambini”, che ha spiegato come i dispersi non sono dispersi per niente, ma sono l davanti a noi e a volerlo, come dimostra il progetto W la scuola, si possono raggiungere e aiutare. Pare incredibile ma spesso gli ostacoli che portano all’allontanamento da scuola possono anche essere difficolt ad avere informazioni, a completare le iscrizioni – che oggi si fanno con lo Spid – oltre che a raggiungere gli insegnanti e la scuola. Senza arrivare al paradosso in cui vivono molte delle famiglie di migranti, ben descritto da Stefano Orlando nel libro: Sono spesso molto motivate nel mandare i figli a scuola perch lo vedono come una possibilit di riscatto, di far fare un ultimo passo avanti ai bambini, ma poi si trovano di fronte a ostacoli burocratici o pratici che diventano insormontabili. A partire dalla mancanza di professori formati per insegnare l’italiano lingua 2.
Gli irraggiungibili
Il progetto – come ha spiegato Evelina Martelli – va avanti e si sta allargando ma intanto aver raccolto i dati e spiegato il progetto con particolari e testimonianze nel libro W la scuola, un programma per contrastare la dispersione scolastica, edizioni Schol, ha il pregio di renderlo misurabile nei suoi risultati e di renderlo replicabile.
29 novembre 2023 (modifica il 29 novembre 2023 | 19:13)
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W la scuola, perché riportare in classe gli irraggiungibili è possibile
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