Wall Street, la peggiore seduta del 2022: Nasdaq a picco (-4,5%)

Wall Street in profondo rosso nella giornata che si preannuncia la peggiore dall’inizio del 2022. L’indice Nasdaq cede il 4,96%% a 12.863,69 punti, il Dow Jones perde il 2,99% a 33.043,86 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,36% a 4.155,80 punti. Il crollo è dovuto, probabilmente, al riemergere dei timori per l’inflazione e una crescita economica più bassa di quanto previsto. A inficiare sull’andamento c’è anche l’aumento a sorpresa dei sussidi settimanali di disoccupazione, che lasciano intravedere come in realtà il mercato del lavoro americano sia meno in buona salute rispetto alle stime.

I titoli in calo

I ribassi più pronunciati sono stati nei titoli ad alta crescita, con Apple e altri giganti della tecnologia come Amazon, Tesla e Microsoft che sono crollati tra il 5% e l’8%. In aggiunta alla tendenza negativa, Etsy ed eBay sono scesi rispettivamente del 16,9% e del 10,57% dopo le previsioni in calo per il secondo trimestre e Shopify è sceso del 17% dopo aver deluso le aspettative del mercato. In calo anche i titoli energetici, con Chevron che perde l’1,46%, ExxonMobil che cede del 1,95%, ConocoPhillips cala del 2,51%. Negativo anche il settore Aerospace & Defence con Lockheed Martin che perde l’1,26% e L3Harris Technologies lo 0,83%.

La risposta delle borse europee

Le Borse europee, dopo una mattinata brillante, si sono fatte contagiare dall’andamento di Wall Street. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,60% a 23.759,71 punti dopo una partenza sprint. Controtendenza Unicredit, che ha chiuso in rialzo di 2,08%, la migliore del listino, dopo i risultati trimestrali. Bene anche Banca Mediolanum, +1,16% ,e Campari, +1,08%. Crolla Moncler, -5,63%, ma anche Iveco, -3,07%, Pirelli, -2,80%, ed Enel, -2,24% all’indomani della trimestrale. Tim registra un -1,62% dopo la trimestrale. Fiammata dello spread e dei rendimenti dei titoli di stato, in scia ai Treasuries americani. Il rendimento del Btp a 10 anni è salito oltre il tre per cento al +3,03%, in chiusura, il Bund rende l’1,04% e lo spread si situa a 198 punti base. In Europa negative anche Francoforte (-0,49%), Parigi (-0,43%), mentre Londra sale leggermente a +0,17% dopo il rialzo dei tassi britannici da un quarto di punto all’1%.

La decisione della Fed

La Federal Reserve ha alzato i tassi di riferimento sui fondi federali dello 0,50% portandoli all’interno di una forchetta compresa tra lo 0,75 e l’1% e ha annunciato che avvierà la riduzione del proprio bilancio a partire da giugno. Il ritocco di mezzo punto, deciso all’unanimità, era atteso dal mercato e rappresenta l’intervento più ampio da maggio 2000. L’obiettivo è contrastare l’inflazione, volata a marzo all’8,5%, come non accadeva dal 1981. Jerome Powell ha in particolare escluso la prospettiva di un aumento di 0,75 punti percentuali in una riunione futura, mentre gli operatori avevano finora valutato la probabilità di uno scenario del genere al 99% nella prossima riunione della Fed, a giugno. Tuttavia, dopo l’euforia collettiva, «il mercato si sta svegliando e si sta rendendo conto che nessuno dei problemi strutturali che lo hanno portato al ribasso è stato risolto», ha osservato Adam Sarhan di 50 Park Investments. «L’inflazione rimane alta – ha precisato – la Fed continuerà ad aumentare i tassi e il quadro di crescita lenta non è cambiato».

, 2022-05-05 18:23:00, La giornata si preannuncia la peggiore dell’anno con il Nasdaq che perde il 4,5%, il Dow Jones a in calo del 2,99% e lo S&P 500 che cede il 3,36%, Redazione Economia

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