Wartsila, 451 licenziamenti revocati dal giudice del lavoro: vincono i sindacati

di Valentina Iorio 23 set 2022

Il giudice del lavoro del Tribunale di Trieste, Paolo Ancora, ha accolto il ricorso presentato dai sindacati di categoria in merito al comportamento antisindacale del gruppo Wartsila. La procedura di licenziamento dei 451 dipendenti dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, frazione del Comune di San Dorligo, è dunque revocata. Il gruppo è stato condannato al pagamento di 50 mila euro a ciascuna delle sigle sindacali a titolo di risarcimento per danno di immagine, al pagamento delle spese legali e di pubblicazione del decreto su alcuni quotidiani nazionali. «Sono estremamente soddisfatto del fatto che le nostre tesi sono state integralmente accolte dal giudice di Trieste con un provvedimento rapido e molto ben motivato. Speriamo di aver dato un contributo alla soluzione del problema occupazione di Wartsila», ha dichiarato l’avvocato Vincenzo Martino, che assiste i sindacati nella vicenda giudiziaria.

L’intervento della Regione

Il giudice ha invece dichiarato inammissibile l’intervento della Regione Fvg, che aveva aderito, ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, al ricorso presentato dai sindacati contro la decisione dell’azienda di smantellare la produzione del sito triestino. Il gruppo finlandese produce motori per navi e sarebbe intenzionato ad approfittare degli incentivi del governo di Helsinki per far rientrare in patria la produzione (si parla di 100 milioni). «La sentenza del Tribunale di Trieste, che accoglie il ricorso dei sindacati, dimostra che l’approccio di Wartsila era sbagliato — ha commentato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti —, come ripetutamente segnalato all’azienda. Siamo contenti per i lavoratori e ci auguriamo di continuare nello spirito di sistema territoriale unitario emerso nell’ultimo incontro al Mise».

L’annuncio a luglio

A luglio l’azienda aveva spiegato che la decisione era stata presa per rafforzare «la competitività e creare una struttura in grado di garantire una crescita futura». «Siamo consapevoli dell’impatto che questa decisione avrà sulle persone e sulle loro famiglie e ci impegniamo fin da subito a collaborare con le organizzazioni sindacali e le istituzioni per individuare tutte le possibili soluzioni per supportare le nostre persone», aveva scritto in una nota, precisando che per lo stabilimento triestino «sta valutando la possibilità di futuri investimenti legati allo sviluppo di tecnologie per carburanti sostenibili». Nella stessa nota Wartsila aveva sottolineato che: «Nel corso degli anni il gruppo ha continuamente consolidato la propria presenza produttiva e con la nuova organizzazione europea stiamo compiendo il passo successivo per rafforzare la nostra competitività».

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, 2022-09-23 13:29:00, Accolto dal giudice del lavoro di Trieste il ricorso dei sindacati in merito al comportamento antisindacale di Wartsila: revocati i licenziamenti di 451 dipendenti di San Dorligo, Trieste. Wartsila condannata a pagare 50 mila euro alle sigle sindacali, Valentina Iorio

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