West Nile virus, casi in aumento: tre morti nell’ultima settimana

di Redazione Salute

Dall’inizio di giugno si contano 144 contagi, di cui 87 con sintomi neuro-invasivi. Positivi al virus anche alcuni animali: zanzare, uccelli, equidi

Cresce il numero di casi e decessi causati dal West Nile virus in Italia: dall’inizio di giugno fino al 9 agosto ci sono stati 144 contagi, 50 in più rispetto a 7 giorni fa, con un aumento del 53%. Tre i morti nell’ultima settimana, che portano il bilancio dall’inizio della stagione a 10: 6 in Veneto, 2 in Piemonte, uno in Lombardia e uno in Emilia-Romagna. Sono i dati della sorveglianza su West Nile e Usutu virus dell’Istituto superiore di sanità.

Virus presente in alcuni animali

Tra i 144 pazienti contagiati da West Nile, 87 hanno manifestato sintomi neuro-invasivi e 33 febbre. La sorveglianza ha inoltre confermato la presenza del virus in alcuni animali: sono risultati positivi 121 pool di zanzare catturati in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia. Identificati anche 41 uccelli positivi e 6 focolai tra equidi.

I consigli per la prevenzione

Non esiste un vaccino per la febbre West Nile, malattia provocata dal virus isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile, e oggi diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Nei casi più gravi, circa uno su mille, può causare un’encefalite letale. Il consiglio principale è proteggersi dalle punture, eliminando le condizioni che favoriscono la riproduzione delle zanzare. È bene usare repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; applicare zanzariere alle finestre; svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori con acqua stagnante; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non usate.

Sintomi gravi in un caso su cento

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona e ha un periodo di incubazione fra 2 e 14 giorni. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta disturbi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. I sintomi più gravi si presentano in meno dell’1% delle persone infette, in genere anziani e persone debilitate, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Bisogna chiamare il medico se la febbre sale oltre 38,5, compaiono dolori articolari e muscolari, cefalea, stato di confusione, eruzione cutanea.

Esistono vaccini per i cavalli

Non si è ancora arrivati al vaccino per uso umano (anche se sono in corso diversi studi), ma sono stati approvati — anche in Italia — diversi vaccini contro West Nile per i cavalli. Il Ministero della Salute ha raccomandato il ricorso al vaccino per gli equidi che nella stagione estivo-autunnale vengono spostati in aree in cui è in atto la circolazione del virus. Le spese sono a carico del proprietario. L’avvenuta vaccinazione deve essere registrata sul passaporto dell’animale e comunicata alla Asl.

Primi due casi di virus Usutu

Sono stati identificati in Friuli-Venezia Giulia anche i primi due casi italiani di infezione umana da virus Usutu, un arbovirus simile al West Nile . I due pazienti sono asintomatici. Dall’inizio della sorveglianza, a inizio giugno, il virus Usutu è stato identificato in 58 pool di zanzare e 7 uccelli in Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Lazio e Veneto.

11 agosto 2022 (modifica il 11 agosto 2022 | 15:39)

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, 2022-08-11 13:35:00, Dall’inizio di giugno si contano 144 contagi, di cui 87 con sintomi neuro-invasivi. Positivi al virus anche alcuni animali: zanzare, uccelli, equidi , Redazione Salute

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