C’ un altro voltafaccia clamoroso di Xi Jinping oltre a quello sulla pandemia: questo a favore delle imprese private. Se il mondo intero stato colto di sorpresa dall’improvviso abbandono della politica “zero Covid”, gli imprenditori cinesi sono stati altrettanto sbigottiti dalla velocit con cui il leader comunista li ha “riabilitati”.
In ambedue i casi si possono dare letture diverse: nello “zero Covid” cos come nella demonizzazione dei capitalisti Xi aveva commesso gravi errori che pesano sulla crescita economica del paese; d’altra parte l’autocrate ha rivelato di essere pi duttile nel correggere i propri sbagli (pur senza mai ammetterli) di quanto comunemente era previsto. Un’ultima notazione riguarda la classe imprenditoriale: il grande esodo verso Singapore forse sta a dimostrare che non si fidano troppo e preferiscono avere un rifugio all’estero, nel caso dovessero cadere nuovamente in disgrazia.
La frenata del Pil, le speranze di ripresa
Sullo sfondo, c’ il rallentamento della crescita. Nel 2022 secondo i dati ufficiali il Pil cinese aumentato del 3%, molto al di sotto dell’obiettivo proclamato da Xi Jinping che era +5,5%. Con l’unica eccezione della frenataccia subita nel 2020 per il crollo delle esportazioni nel primo anno di pandemia, questo il dato peggiore dal 1976 cio dalla morte di Mao Zedong. E’ possibile che l’improvvisa abolizione di tutte le restrizioni da Covid (lockdown e quarantene) rilanci la crescita e qualche segnale promettente nell’ultimo mese c’ stato. Per le prospettive economiche sono peggiorate anche perch il capitalismo privato cinese ha subito negli ultimi anni un atteggiamento ostile da parte del governo.
Capitalisti in disgrazia: le accuse
Tutto cominci con la caccia ai miliardari accusati di essere corruttori o semplicemente troppo opulenti; poi prosegu con un giro di vite contro Big Tech; si aggiunsero delle restrizioni generali agli investimenti esteri. In tutte quelle offensive le motivazioni ufficiali erano nobili, e almeno in parte fondate. La corruzione esiste e certi imprenditori si sono fatti strada a suon di tangenti. Big Tech in Cina stato protagonista di eccessi quanto in America: abusi di posizioni dominanti, comportamenti sfacciatamente monopolistici, sfruttamento dei dipendenti, saccheggio della privacy dei consumatori. Negli investimenti esteri c’ stata scarsa cautela e alcune aziende cinesi hanno fatto operazioni sbagliate. Per dietro le intenzioni apparentemente nobili, Xi ha praticato una caccia alle streghe, ha regolato i conti con avversari politici, ha perseguitato imprenditori che sembravano fargli ombra o non obbedire abbastanza al partito comunista. Ho raccontato la vicenda di Jack Ma, il fondatore di Alibaba costretto a farsi da parte. Xi negli ultimi anni ha finito per creare un’atmosfera troppo ostile all’impresa privata e ha praticato un sistematico favoritismo verso le aziende di Stato. Questo non pu che penalizzare il dinamismo e la creativit che hanno alimentato la crescita cinese dell’ultimo trentennio. Se vi si aggiungono i venti contrari che soffiano da Occidente sulla globalizzazione, c’ di che essere pessimisti sulle prospettive dell’economia cinese nel medio-lungo periodo.
Stop alle purghe, viva i privati
Ed ecco il “contrordine compagni”. Da settimane soffia un vento revisionista. Pochi giorni fa Xi Jinping stato molto esplicito. Parlando a una conferenza di imprenditori ha annunciato esplicitamente la svolta: “Il paese incoragger e sosterr il settore privato senza esitazioni”. La caccia alle streghe finita, le purghe degli imprenditori hanno infierito abbastanza, ora Pechino ha di nuovo bisogno di loro. Come non bastasse, Xi ha dato ordine alle banche di ricominciare a prestare soldi ai costruttori edili, per tentare di salvare il settore immobiliare da una crisi che dura ormai da anni. Anche qui la svolta spettacolare, perch lo stesso Xi aveva voluto sanare gli eccessi speculativi di quel business; di fronte al crollo del mercato immobiliare ora ci ripensa, meglio la speculazione del crac. La sorpresa positiva, ribadisco, che Xi si auto-corregge, sia pure in ritardo e senza mai ammettere gli errori. Ma non tutti si lasciano convincere dal suo ravvedimento.
21 gennaio 2023, 11:45 – modifica il 21 gennaio 2023 | 11:45
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