di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Redazione Online
Le notizie di venerdì 15 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta: la Russia riconosce l’affondamento della nave ammiraglia Moskva. Potenti esplosioni nella notte a Kiev
* La guerra in Ucraina è arrivata al cinquantunesimo giorno.
* L’evento di maggiore rilievo delle ultime ore è stato l’affondamento dell’incrociatore Moskva, la nave ammiraglia dello flotta russa nel mar Nero. Nella serata di giovedì anche il Cremlino ha ammesso la perdita. Resta da vedere come l’episodio inciderà sull’andamento della guerra.
* Il presidente americano Joe Biden, rispondendo a una domanda dei giornalisti, ha detto di essere pronto a recarsi a Kiev.
* La Ue sta cercando di mettere a punto una strategia per dichiarare l’embargo sul petrolio russo.
* Nuovo accorato appello di papa Francesco contro la guerra: «È uno schema demoniaco, il mondo ha scelto Caino».
***
Ore 8.40 – Sale a 198 il numero dei bambini uccisi in Ucraina
Sale ad almeno 198 il numero di bambini ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio scorso. Lo rende noto l’ufficio del procuratore generale ucraino, secondo quanto riporta Ukrinfor. I minori che sono in qualche forma rimasti feriti sono almeno 355.
Ore 8.25 – L’Armenia ha iniziato a pagare il gas russo in rubli
L’Armenia ha iniziato a fare pagamenti per il gas russo in rubli. Lo ha detto il ministro dell’economia, Vagan Kerobyan, citato dal Guardian. «Abbiamo bisogno di muoverci verso le valute nazionali. Per quanto ne so, gli ultimi pagamenti erano in rubli, ma al tasso appropriato», ha detto Kerobyan. Il ministro ha chiarito che il prezzo sarà in dollari, ma il pagamento sarà effettuato in rubli.
Ore 8.20 – Gb, dopo la perdita della nave Mosca rivedrà la sua posizione nel Mar Nero
La Russia rivedrà probabilmente la sua posizione nel Mar Nero dopo la perdita dell’incrociatore missilistico Moskva, che si aggiunge alla perdita – lo scorso 24 marzo – della grande nave d’assalto Saratov durante l’attacco ucraino al porto occupato di Berdyansk. È il parere dell’intelligence britannica, secondo cui la Moskva aveva un «ruolo chiave» come nave di comando e nodo di difesa, riporta il ministero della Difesa di Londra nel suo consueto aggiornamento sulla situazione in Ucraina. L’intelligence ricorda inoltre che l’incrociatore affondato ieri era stato commissionato nel 1979 ed aveva ripreso le missioni l’anno scorso, dopo un ampio refit volto a migliorarne le capacità.
Ore 8.10 – Zelensky: resistiamo da 50 giorni, Mosca ce ne aveva dati 5
«Abbiamo già resistito 50 giorni. 50 giorni di invasione russa, anche se gli occupanti ci avevano dato un massimo di cinque». Sono le parole del presidente ucraino Volodyimyr Zelensky nel suo ultimo discorso nazionale, citato questa mattina dal Guardian. «Cinquanta giorni della nostra difesa sono un risultato. Un risultato di milioni di ucraini», ha aggiunto. «Durante i 50 giorni di questa guerra, l’Ucraina è diventata un eroe per tutto il mondo libero. Per coloro che hanno il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. Per coloro che non sono avvelenati dalla propaganda».
Ore 7.40 – Kiev rilascia 4 prigionieri in cambio di 5 ucraini
Si tratta del quinto scambio di prigionieri, tra l’Ucraina e la Russia: secondo quanto ha reso noto il Comando operativo meridionale ucraino – riporta il Kyiv Independen t – il governo di Kiev ha rilasciato quattro soldati russi in cambio di cinque ucraini.
Ore 7.35 – Esplosioni a Kiev nelle prime ore di oggi
Sono state sentite delle esplosioni nelle prime ore di oggi a Kiev e nella regione della capitale ucraina.
Ore 7.10 – La strategia dell’Ucraina: così abbiamo colpito l’incrociatore
(Lorenzo Cremonesi) «Abbiamo ottenuto un successo rilevante. Colpire con due missili Neptune e sostanzialmente mettere fuori gioco l’incrociatore lanciamissili Moskva, la nave ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, significa danneggiare fortemente la marina militare di Putin e l’intero apparato d’attacco contro l’Ucraina», sostiene il 66enne Oleg Zhdanov, ex alto ufficiale prima dell’esercito sovietico, quindi ucraino, docente di cose militari considerato tra i commentatori più esperti a Kiev. Qui l’intervista integrale.
Ore 6.55 – L’Europa e l’embargo in vista su gas e petrolio
(Luca Angelini) A fare cambiare davvero le sorti del conflitto sarebbe un embargo europeo su gas e petrolio russi.
«La Commissione Ue — scrive Federico Fubini — sta preparando delle linee-guida da inviare rapidamente alle imprese europee, perché sappiano che il decreto di Mosca sul pagamento del gas in rubli viola le sanzioni contro la Russia. Lo scenario di un blocco dei flussi appare dunque, in questo momento, più concreto che mai».
Putin rimane però convinto che l’Ue non arriverà a tanto: «Il dittatore scommette sulle incertezze degli europei sperando che, pur di non rinunciare al gas, esitino ad applicare le loro stesse sanzioni contro la banca centrale russa. A quel punto, Putin avrebbe dimostrato che le misure di Bruxelles non sono credibili perché applicate solo in modo selettivo e opportunistico».
Va detto che anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non fa mistero di temere teme che il fronte europeo si spaccherà sull’embargo di gas e petrolio, per colpa, a suo avviso, soprattutto di Germania e Ungheria. Il New York Times ieri ha scritto che la Commissione europea ha iniziato a stendere la bozza per un embargo graduale sul petrolio russo, aggiungendo che sarà resa nota dopo il secondo turno delle Presidenziali francesi (il 24 aprile). La prova di tenuta, per il fronte Ue, potrebbe non essere lontana.
Ore 6.45 – Il generale pioggia contro i carri armati russi
(Andrea Nicastro) Piove? Governo ladro. Non in Ucraina. Piove? I carri armati russi non possono lasciare le strade. La «terra nera», la terra che ne fa dell’Ucraina il granaio d’Europa, terra grassa, fertile, dove l’aratro affonda gentile, entra in guerra a favore di Kiev. È già stato così con l’armata napoleonica e poi quella nazista.
Il «mare di fango» allora giocò a favore dei «grandi russi» moscoviti. Ora lavora per gli ucraini, non più «piccoli russi». Il cordone ombelicale tra Kiev e Mosca è stato tagliato. La crudeltà e l’inutilità di questa guerra ha fatto da forbice. Piove, e l’Ucraina esulta.
E piove soprattutto nel Donbass: secondo un alto rappresentante del Pentagono, il fatto che i convogli russi non potranno uscire dalle strade battute li renderà vulnerabili agli attacchi ucraini, con sistemi come i Javelin o gli NLaw. «Il meteo sarà sicuramente un fattore, in questa guerra».
Ore 6.30 – Cosa succede, dopo l’affondamento del «Moskva»?
(Luca Angelini) Che sia stato colpito da due missili Neptune, come dicono gli ucraini, oppure vittima prima di un incendio a bordo e poi di una tempesta, come sostengono i russi, l’affondamento — confermato ieri sera da Mosca — dell’incrociatore missilistico «Moskva» è un duro colpo per il Cremlino.
Stando agli esperti, la nave ammiraglia della flotta militare russa del Mar Nero avrebbe dovuto coordinare l’attacco su Odessa.
E, oltre a quello strategico, c’è anche il valore simbolico: era stato il Moskva, assieme alla nave Vasily Bykov, a intimare la resa ai doganieri ucraini dell’Isola dei Serpenti, diventati eroi nella guerra della propaganda — celebrati pochi giorni fa anche da un francobollo — per aver risposto: «Nave russa, andate a farvi fott..».
Basterà, la fine ingloriosa del Moskva («un ferro vecchio, simbolo delle lacune della Marina russa di superficie», secondo il generale Vincenzo Camporini) a cambiare, in favore di Kiev, le sorti del conflitto? Andrea Marinelli e Guido Olimpio, nel loro punto militare, invitano alla prudenza: «Il Cremlino si muove da grande potenza, tuttavia la vede “contestata” ogni giorno. Ciò non vuol dire che ha perso, ma solo che deve tenere conto di chi è dall’altra parte della barricata, un avversario spesso cancellato dalla propaganda e dalla sottovalutazione».
Nelle file ucraine, molti temono che Mosca vorrà «vendicare» con un supplemento di ferocia lo smacco subito nelle acque del Mar Nero. Colpendo Odessa, ad esempio.
Intanto Mariupol è sempre più vicina alla capitolazione. E l’inviato Andrea Nicastro riferisce che sarebbe già in corso una «operazione Potëmkin», dal nome dell’amante di Caterina la Grande che faceva mettere facciate posticce sui palazzi per abbellirli al passaggio dell’imperatrice: «Il ruolo di Potëmkin oggi spetta al sindaco filorusso di Mariupol, Kostyantyn Ivashchenko. Tocca a lui ripulire strade e palazzi da inquadrare per la sfilata del 9 maggio (giorno in cui Putin prevede, o pretende, di poter festeggiare la vittoria in Ucraina, ndr). Il copione prevederebbe prigionieri “nazisti” tra ali di cittadini di Mariupol festanti. Una replica della sfilata moscovita del 1945 voluta da Stalin per i prigionieri tedeschi» (qui un commento di Antonio Carioti).
Ore 6.15 – Putin disperato potrebbe usare l’arma atomica, dice la Cia
Le battute d’arresto della Russia durante l’invasione dell’Ucraina potrebbero spingere il presidente russo Vladimir Putin a usare armi nucleari tattiche o a bassa resa. Lo afferma il direttore della CIA William Burns.
«Data la disperazione del presidente Putin e della leadership russa, viste le battute d’arresto che hanno affrontato militarmente finora, nessuno di noi può prendere alla leggera la minaccia del potenziale uso di armi nucleari tattiche o a bassa resa», ha avvertito Burns in un discorso ad Atlanta. Al momento, tuttavia, la Cia non ha segnali precisi che lascino pensare che Mosca si stia preparando a un attacco di questo tipo.
«Ovviamente — ha aggiunto — siamo molto preoccupati. E so che il presidente Biden è profondamente preoccupato di evitare una terza guerra mondiale, di evitare la soglia in cui un conflitto nucleare diventa possibile».
Ore 5.18 – Parlamentari repubblicani Usa visitano l’Ucraina
Due parlamentari statunitensi, esponenti del partito repubblicano, il senatore Steve Daines del Montana e la deputata di origini ucraine dell’Indiana, Victoria Spartz, hanno annunciato di aver concluso una visita in Ucraina, la prima da parte di membri del Congresso Usa dall’inizio del conflitto militare in quel Paese. I due repubblicani hanno tenuto conversazioni con funzionari ucraini sul campo e hanno visitato «vari siti teatro della distruzione arrecata dalla guerra». In particolare, Daines e Spartz si sono recati da Kiev a Bucha.
Ore 5.00 – Mosca: incrociatore lanciamissili Moskva è affondato
L’incrociatore missilistico russo Moskva, in fiamme da ieri sera e che Kiev aveva rivendicato di aver colpito, «ha perso stabilità ed è affondato mentre veniva rimorchiato durante una tempesta». Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, confermando ufficialmente l’affondamento della nave ammiraglia della flotta russa.
Ore 1.01 – Media ucraini: Esplosioni a Kiev
Sono state segnalate esplosioni a Kiev e nell’oblast della capitale. Lo riferisce Kyiv Independent. Intanto è scattato anche l’allarme aereo in molte zone del Paese.
Venerdì, ore 00.47 – Bombardamenti a Kharkiv e ostilità attive intorno a Izium
Diverse aree residenziali di Kharkiv sono state bombardate. Lo ha affermato Oleh Syniehubov, capo dell’amministrazione militare della regione. «Queste sono aree esclusivamente pacifiche dove non ci sono infrastrutture militari», ha dichiarato alla televisione nazionale. «Il nemico sta cercando di destabilizzare la nostra popolazione». Intorno a Izium, da cui le forze russe stanno cercando di avanzare verso il Donbass orientale, «sono in corso ostilità attive e le nostre forze armate stanno trattenendo il nemico in modo che non possano trasportare le loro attrezzature nelle regioni di Luhansk e Donetsk», ha spiegato Syniehubov, aggiungendo che le autorità stanno tentando di condurre una «evacuazione organizzata» di Barvinkove e Lozova, due città nel sud della regione di Kharkiv.
15 aprile 2022 (modifica il 15 aprile 2022 | 08:42)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-04-15 06:39:00, Le notizie di venerdì 15 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta: la Russia riconosce l’affondamento della nave ammiraglia Moskva. Potenti esplosioni nella notte a Kiev , Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Redazione Online