Zelensky-Macron-Scholz: una cena improvvisata, non è servita a nulla

di Danilo TainoIl presidente francese rimasto impressionato dal successo mediatico della visita del presidente ucraino a Londra e ha provato a fare altrettanto. La polemica andrebbe dunque declassata Avrebbe probabilmente fatto bene, Giorgia Meloni, a non protestare per il mancato invito alla cena organizzata in fretta e furia da Emmanuel Macron per Volodymyr Zelensky, mercoled sera. Avrebbe dovuto lasciar perdere per molte ragioni. Ma innanzitutto perch non si trattato di una cosa seria. L’incontro iniziato alle 10 di sera, al quale ha partecipato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, non ha prodotto niente di significativo. Non era previsto fino a poche ore prima, non era preparato ed stato organizzato solo perch il presidente francese era rimasto impressionato dal successo della visita del leader ucraino a Londra, il giorno stesso. Il quotidiano Politico.eu ha rivelato che Macron e la moglie avevano deciso di andare a teatro, mercoled sera. Durante la giornata, per, sulle televisioni e sui siti-web europei piovevano le immagini e le cronache della visita trionfale di Zelensky nel Regno Unito: il colloquio con il primo ministro Rishi Sunak; l’ipotesi di caccia britannici per la difesa dell’Ucraina; il discorso alla Westminster Hall con il ringraziamento particolare a Boris Johnson (bestia nera di Macron); la conferenza stampa con l’abbraccio alla giornalista della Bcc; l’incontro con re Carlo III. Poteva Parigi rimanere un passo indietro rispetto a Londra? No, nell’idea del presidente francese, il quale organizzava in fretta e furia il viaggio serale di Zelensky, sul momento, secondo funzionari dell’Eliseo: non proprio un format scelto dal leader ucraino, a differenza di quanto sostenuto da Macron rispondendo a Meloni. In un modo o nell’altro, comunque, la cena frettolosa ha avuto il suo momento mediatico e il presidente francese l’ha coronata con la consegna della Legione d’Onore a quello ucraino. Sempre Politico.eu, racconta che nelle settimane scorse Parigi aveva pensato a una visita ufficiale di Zelensky, non a un semplice stopover tra Londra mercoled e Bruxelles il giorno dopo. Ma l’idea molto simbolica di effettuarla il 24 febbraio, anniversario dell’invasione russa, non era risultata saggia, vista la possibile forte offensiva russa per l’occasione. In pi, durante un incontro ufficiale e organizzato, Parigi avrebbe voluto offrire, agli ucraini che le chiedono, pi armi di quelle che gi d? Avrebbe voluto lasciare aperta la porta all’invio di caccia come ha fatto Londra? Aveva qualcosa di nuovo da dare? La discussione italiana sul mancato invito di Macron andrebbe forse declassata, dunque. E’ vero che Francia e Germania sono state per anni e anni il motore dell’Unione europea. Ed vero che ancora oggi ben poco pu essere fatto nella Ue senza il loro consenso. Ma la fotografia della cena notturna di mercoled a Parigi non sembra rientrare nel portfolio dove ci sono quelle storiche di Mitterrand e Kohl o anche solo quelle di Sarkozy e Merkel. Inoltre, il governo italiano sa che i rapporti tra i 27 Paesi della Ue sono fluidi al momento. La minaccia russa sul fianco Est e gli errori di valutazione sulla pericolosit di Mosca commessi negli anni scorsi da Parigi, Berlino, Roma e altri sta modificando le relazioni tra europei: Francia e Germania ora devono tenere conto di una Ue in trasformazione anche per quel che riguarda i meccanismi di decisione e i rapporti di potere; bene che si incontrino ma ormai non decidono tutto loro. In questo quadro in movimento, l’Europa senza un leader. Macron avrebbe potuto esserlo ma un politico che divide pi di quanto unisce, a differenza di Angela Merkel, la quale ha commesso numerosi e probabilmente gravi errori ma aveva la capacit di tenere assieme l’intera Ue. Il presidente francese, invece, non ha scontri solo con Meloni, ha un cattivo rapporto con alcuni Paesi dell’Est europeo, porta avanti assieme a Scholz una svolta sui sussidi all’economia che divide i 27 e ha spesso forzato la Ue a tenere un atteggiamento inutilmente rigido con il Regno Unito da quando i cittadini britannici hanno deciso per la Brexit. Per il governo italiano, per, non ci sono veri motivi per non avere una buona relazione con la Francia e soprattutto con la Germania – i due Paesi tuttora centrali nella Ue. Sulla base di una visione nazionale ma anche europea. Meloni non ha interesse a mantenere cattivi rapporti con Macron, per quanto possa avere qualche divergenza politica e tra i due ci sia una chimica personale non facile. A ben vedere, non forse stato un male, per lei, cenare a Roma, mercoled. 10 febbraio 2023 (modifica il 10 febbraio 2023 | 16:15) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,

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